Prorogata sino a domenica 5 gennaio 2020 al M.A.C.I. Museo Arte Contemporanea di Imperia la mostra Emulsioni d’Etiopia: il pellegrinaggio e la celebrazione del Natale copto fotografati da Luigi Simeoni.
Il successo dell’esposizione, il tema e il gran numero di visitatori, hanno indotto il Museo e l’Amministrazione civica a prolungare l’esposizione, per offrire l’idea di un Natale in cui la spiritualità prenda il sopravvento su ogni altra emozione o obbligo sociale, in cui la festività cristiana sia vista nel suo aspetto sacro, quasi una conquista ottenuta a prezzo di un lungo cammino.
Villa Faravelli – la dimora storica degli anni ‘30 che ospita dal 2016 il Museo di Arte Contemporanea della città – rimarrà quindi aperta durante tutte le festività natalizie nei suoi consueti orari, dal venerdì alla domenica, rendendo possibile l’accesso alla mostra temporanea e alla Collezione permanente Architetto Lino Invernizzi, con un biglietto di ingresso promozionale.
Le immagini di Simeoni esposte nel percorso di Emulsioni d’Etiopia catturano il visitatore: gli sguardi dei fedeli, quelli dei lavoratori o delle guardie armate, sono diretti a chi li osserva, instaurano un dialogo tra sconosciuti. Il forte impatto emotivo provoca un senso di spaesamento. Chi osserva entra in quel mondo altro, attratto dall’intensità delle immagini e dei protagonisti.
L’esposizione è frutto di un reportage realizzato a Lalibela nel 2016 ed è divisa in tre sezioni tematiche. Alle immagini dedicate al Genna, infatti, Simeoni alterna ritratti e scene di vita quotidiana, offrendo un contesto realistico oltre che estetico, per non ridurre a folclore un momento di alta spiritualità.
Genna: undici immagini per descrivere e trasmettere il senso del rito, della spiritualità che si respira nell’aria e si incontra lungo le strade o nelle piazze. I pellegrini, avvolti nella netela, una stola molto ampia di tessuto bianco, sorretti dal bastone pastorale che li accompagna lungo tutto il cammino, raggiungono la cattedrale e si muovono nel buio a lume di candela per trascorrere la notte di veglia in meditazione e preghiera. I volti concentrati, gli sguardi intensi, diffondono un senso di attesa contagioso e pieno di gioia.
Vita quotidiana: la vita pulsa nei campi, nei mercati, nei doveri quotidiani, nei volti dei protagonisti, nei villaggi, lungo le strade di terra battuta, nei rituali ripetuti dei mercati, delle cucine all’aperto, dei bambini a scuola o che giocano negli spiazzi, dei contadini e allevatori carichi di merci. Crocevia di umanità che si incontra e si riunisce, curiosa e ospitale, attorno al fotografo silenzioso che la osserva. Ventitré foto ricostruiscono almeno in parte un mondo ricco di sfumature.
Ritratti: otto ritratti, divisi tra l’ingresso della mostra e il salone, rappresentano gli incontri con personalità mai banali, guidate da valori desueti nel nostro mondo – gli si leggono negli occhi, sono espressi dai visi, arricchiscono di emozioni e di un sorprendente senso di armonia l’osservatore attento. Le fotografie rincorrono la bellezza di quei volti, che è frutto di gioia, serenità, sincerità e della fierezza grande e consapevole dell’origine e della storia del proprio popolo, della resistenza nei secoli a ogni tentativo di oppressione. Come se l’orgoglio di discendere dalla leggendaria regina di Saba e la fede conservata a prezzo di mille battaglie, fossero state interiorizzate generazione dopo generazione.
L’autore ha voluto realizzare una stampa con una tecnica antica, che risale ai primi del ‘900. Ha scelto una carta di cotone a grana grossa, che potenzia e rende quasi tattili i caratteri della fotografia. La carta viene pennellata a mano con un’emulsione liquida ai nitrati d’argento. I tratti di pennello sono molto evidenti, sia all’interno dell’immagine che sui bordi, per accentuare le atmosfere riprese nelle fotografie e reinterpretate. La stampa avviene senza alcuna sistematicità, quindi non è riproducibile una seconda volta nello stesso modo. È un procedimento che esalta i particolari della fotografia con accentuata nitidezza, conferendole maggiore profondità e creando immagini forti con una tridimensionalità di particolare impatto.
La mostra vuole essere il biglietto di auguri del M.A.C.I. per il Natale 2019, rivolto a chi ha accompagnato e sostenuto il museo anche quest’anno e a chi ha appena scoperto i suoi spazi dedicati all’arte e alla cultura.
Durante tutte le vacanze natalizie e fino a domenica 5 gennaio sarà possibile visitare “Emulsioni d’Etiopia” negli orari di apertura del M.A.C.I. (venerdì & domenica 16.00 / 19.00 e sabato 10.00 / 13.00 e 16.00 / 19.00) con un biglietto di ingresso a 2,00 euro.
Per tutta la durata della mostra temporanea l’ingresso alla Collezione permanente Architetto Lino Invernizzi sarà inoltre a 5,00 euro per tutti i visitatori anziché 8,00.