“L’uomo di Dronero”, il primo statista italiano a circondarsi di uomini di tutte le regioni d’Italia, colui che “fu – volle essere – una persona seria” personaggio nuovo e diverso rispetto a quello che le pagine di storia hanno sinora presentato, Giovanni Giolitti sarà al centro domani 19 novembre del Martedì Letterario. Nel teatro dell’Opera ore 16.30 il prof. Aldo A. Mola presenterà il libro: “Giolitti. Il senso dello stato” (Rusconi). Partecipano gli storici Gianni Oliva e Matteo Moraglia. L’incontro è inserito nel piano di Formazione dei Docenti.
“Antenati, istituzioni, suggestioni del passato scoperte meditando sui monumenti dei tempi andati infusero in Giolitti voglia di vivere, laboriosità e ottimismo.” Scrive nell’introduzione Aldo Mola, che “mette a frutto” mezzo secolo di studi su Giolitti e la sua epoca documentandone il pensiero e l’azione, privilegiando gli aspetti inediti per farlo meglio conoscere. Il saggio ha inizio dalla “maledetta legge elettorale” 1 gennaio 1923…
Giovanni Giolitti (1842-1928) fu cinque volte presidente del Consiglio dei ministri tra il 1892 e il 1921. Deputato dal 1882 alla morte, ministro del Tesoro e delle Finanze (1889-1890) nel governo presieduto da Francesco Crispi, e dell’Interno in quello guidato da Giuseppe Zanardelli (1901-1903) fu il motore della svolta liberale di inizio Novecento e delle grandi riforme politiche, economiche e sociali che affermarono l’Italia tra le grandi potenze. Varò il diritto di voto universale maschile (1912-1913), ottenne la sovranità dell’Italia sulla Libia e liberò Rodi e il Dodecaneso dal dominio turco. Nel 1914-1915 tentò di scongiurare l’intervento dell’Italia nella Grande guerra, che previde lunga, esosa di vite e risorse e devastante per gli equilibri interni e internazionali. Monarchico e democratico, avversò l’avvento del regime di partito unico e dal 1924 votò contro il governo Mussolini. Legò il nome alla stagione più fiorente del Novecento: l’ultima di vera e piena indipendenza dell’Italia. Rimane insuperato Statista della Nuova Italia.
Secondo un giudizio storico largamente condiviso, la cosiddetta “età giolittiana” è tra le più felici e progressive della nostra storia e il suo artefice, Giovanni Giolitti, è da considerarsi il massimo statista italiano dopo l’unificazione. In questa importante e attesa biografia, frutto di quarant’anni di studi, Aldo Mola si sottrae alla tentazione di risolvere Giolitti nell’età cui dette il nome per consegnarci il ritratto vivo e complesso di un personaggio nuovo e diverso da quello che tanti di noi credono di conoscere.
Dice Aldo Mola: “Giolitti ci ha lasciato un’eredità morale e civile. Lo fece intendere egli stesso in una lettera del 1926 al nipote, Curio Chiaraviglio. Ormai ottantacinquenne, Giolitti leggeva le storie delle guerre del Cinque-Seicento per l’egemonia sull’Europa tra gli Asburgo e la Francia, quando l’Italia cadde sotto le dominazioni straniere. Come essa aveva superato tanti guai del passato, giungendo infine all’unificazione e all’indipendenza nazionale, così avrebbe fatto con quelli imperversanti, segnati dall’incipiente regime di partito unico. “La legge – osservava – riconosce il falegname, il filosofo, il ciabattino, l’avvocato, il cavadenti, il beccamorto ma il cittadino no. Il Civis Romanus sum è un’anticaglia. La libertà? Chi se ne ricorda? Ma il giorno in cui il popolo se ne ricordasse e la reclamasse?! Che cosa fare? Lavorare chi può ancora, stare a vedere chi non può più. Difendersi dal pessimismo. Pensare alla salute… Bastano questa sue parole per capire l’attualità di Giolitti, il “Grande Saggio” della storia d’Italia.”
Aldo Alessandro Mola (Cuneo, 1943) dal 1967 ha pubblicato saggi e volumi sulla storia del Partito d’Azione e di Giustizia e Libertà, della massoneria e della monarchia in Italia. Direttore del Centro Giovanni Giolitti (Dronero- Cavour) ha coordinato Il Parlamento italiano, 1861-1994 (Nuova Cei, 24 voll.). Il suo Giolitti, lo statista della Nuova Italia è nei “Classici della Storia Mondadori”. Tra le opere recenti, Italia, un paese speciale (4 voll.).
Venerdì 22 novembre ore 19.00 l’On. Anna Ascani, Sottosegretario alla Pubblica Istruzione, presenta il libro: “Senza maestri. Storie di una generazione fragile” (Rubbettino).