È pronto a partire alla volta del Sierra Leone il noto psicologo dell’Asl 1 Imperiese, il Dott. Roberto Ravera, dove ha fondato Ravera Children Rehabilitation Centre, un centro clinico, riabilitativo ed educativo a suo nome che si occupa della salute mentale dei minori.
Un progetto che con il tempo è cresciuto sempre di più ed è diventato sempre più importante. Il centro accoglie infatti centinaia di bambini vittime di abusi e con disabilità mentali.
L’FHM ITALIA Onlus ha anche attivato importanti progetti nei carceri minorili di Freetown per lavorare alla riabilitazione e il reinserimento sociale dei giovani detenuti.
Nel corso degli anni è stata anche aperta una scuola secondaria di agraria, progetto di cui la Fondazione è molto orgogliosa e che permette ai ragazzi di potersi formare e di non abbandonare i villaggi.
“Volevamo aiutare a coltivare una speranza per i giovani affinché potessero avere una qualifica di un lavoro e professionale, di studio e conoscenza – spiega Ravera – Questo progetto ci ha impegnato molto perché abbiamo costruito fisicamente la scuola, il pozzo per l’acqua e abbiamo dato divise e materiali a quasi 300 ragazzi. Questo è stato possibile grazie ad un lavoro di condivisione con i capi villaggio perché abbiamo chiesto di cosa avessero bisogno e dopo una lunga condivisione è emerso che c’era bisogno di far imparare ai ragazzi le moderne tecniche di agricoltura“.
“Noi siamo tutti volontari e ci sono tante cose che sono afferenti alla generosità dei sanremesi e dei liguri. Ci sono tantissime persone che si stanno impegnando e in questa nostra provincia e a Sanremo c’è un’anima generosa”, continua.
Proprio in questi giorni infatti a Sanremo tante persone si sono attivate per dare il proprio contributo al progetto del dott. Ravera, raccogliendo materiale da destinare ai bambini, come vestiti, puzzle e altri giochi.
Ravera ha voluto così ringraziare tutti coloro che hanno contribuito: “Questo passaparola è nato quasi di soppiatto e mi fa tanto piacere. Per scendere in Sierra Leone abbiamo a disposizione due valigie e così abbiamo spazio per portare del materiale. Io ringrazio davvero tutti perché significa anche avere fiducia nelle persone. C’è davvero tanta bella gente in giro, persone che in nome della solidarietà quando si sentono libere di farlo lo fanno molto volentieri. Ringrazio tutti coloro che nel loro piccolo o grande mi hanno aiutato“.
“Queste esperienze, capisco che siano gocce nel mare ma in realtà ci aiutano a sentirci più umani, perché spesso ci manca una dimensione umana e grazie alla generosità e alla solidarietà la riusciamo a trovare”, conclude.
Per chi volesse contribuire, può portare il materiale al bar del Museo del Fiore a Villa Ormond e chiedere di Antonella. Questi i materiali cercati: palloncini/puzzle/qualcosa per fare magie/giochi di gruppo; libri cartonati per bambini (anche in italiano); ginocchiere; magliette; scarpette da calcio; lenzuola singole; calzoncini; bermuda; tute da ginnastica leggere; cappellini.