Sarà una delegazione composta dalla vicepresidente Sonia Viale, delegata dalla Giunta, da un rappresentante ciascuno per gli aspetti legislativi e per la presidenza della Regione oltre che dai tecnici che hanno partecipato alla stesura del documento già presentato al precedente governo a confrontarsi con il ministero per gli Affari Regionali nell’ambito della trattativa per l’autonomia differenziata della Liguria. È quanto emerso dall’incontro avvenuto oggi a Genova presso la sede della Regione Liguria tra il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia e il presidente Giovanni Toti.
“Oggi si riavvia un percorso – ha affermato il governatore Toti – che avevamo iniziato diversi mesi fa inviando le nostre richieste al Presidente del Consiglio. Per noi è più facile, visto che abbiamo un elenco limitato di materie, alcune delle quali molto specifiche e legate alle caratteristiche del nostro territorio, mentre non siamo coinvolti in altre materie in cui il dibattito politico è molto acceso”.
Tra i temi affrontati anche quello legato alla gestione autonoma di alcune tratte autostradali. “L’idea – ha spiegato il presidente della Regione Liguria – è quella di poter assegnare noi le concessioni delle tratte principali del nostro territorio, un po’ come succede con il modello lombardo-veneto. Penso che potrebbe essere anche una parziale soluzione di alcuni problemi sorti dopo il crollo di ponte Morandi”. Il ministro Boccia e il presidente Toti hanno poi incontrato la giunta e i direttori regionali per un confronto sul proseguimento dell’iter.
“Ringrazio il ministro per la visita di quest’oggi e per aver visionato tutto il percorso messo a punto da Regione Liguria sul tema dell’autonomia – ha sottolineato Toti – Nelle prossime settimane apriremo i tavoli specifici, parallelamente al percorso legislativo del ministero”.
Nel marzo scorso la Giunta ligure ha approvato il documento che ha dato avvio all’iter per arrivare alla gestione autonoma di una serie di materie e temi specifici, come avevano già fatto dalle Regioni di testa Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.
“La Liguria – ha aggiunto Toti – ha alcune sensibilità particolari: l’efficienza e la funzionalità del nostro sistema portuale da cui dipende un pezzo della competitività del nostro sistema Paese, visto che i porti del Nord Ovest valgono il 52% dell’import-export via mare del nostro Paese. E poi c’è il tema delle infrastrutture che devono partire al più presto per garantire le esigenze fondamentali dei cittadini liguri.
Accanto a questi c’è poi il tema della sanità, tenendo conto che la Liguria ha una serie di aree interne e una popolazione disomogenea per cui occorre grande sensibilità nell’applicare per applicare quei ragionevoli criteri di efficienza della sanità, in modo coerente con le esigenze di una popolazione che vive su territori complessi”.
“Quella dell’autonomia – ha proseguito Toti – è una grande occasione non solo per la Liguria, ma per tutte le regioni d’Italia. Non si tratta naturalmente di mettere in discussione l’unità nazionale o il principio solidaristico tra i territori, ma – ha concluso – di tenere conto delle diverse specificità locali, di valorizzare gli aspetti migliori e più strategici di ogni angolo d’Italia”.