A conclusione del Consiglio comunale di ieri sera, i gruppi consiliari di maggioranza intervengono in una nota congiunta:
“Le due pratiche approvate ieri in Consiglio avevano una eccezionale importanza per la comunità. Parliamo di acqua pubblica e pista ciclabile, di servizi essenziali e sviluppo del territorio, ma anche di problematiche note accumulatesi negli anni verso cui, con gli atti politici e amministrativi approvati ieri sera in Consiglio comunale, il Comune di Sanremo ha definito un punto di svolta.
Per quanto concerne la pista ciclabile – nel ringraziare il Sindaco Biancheri, l’assessore Rossano, gli uffici comunali e il Cda di Amaie energia – non possiamo che rimarcare la soddisfazione per il passaggio storico intrapreso ieri, con l’acquisto dell’infrastruttura da parte della nostra società partecipata, con il relativo accordo con i Comuni costieri interessati, e con l’ingresso di Filse nel capitale sociale. Un accordo quadro che non solo va a dare garanzie nell’immediato ai creditori, ma che va finalmente ad incidere su una prospettiva solida di sviluppo infrastrutturale, gestionale e promozionale di quella che una delle primarie eccellenze del territorio.
Per quanto riguarda invece Rivieracqua, tema da anni dibattuto a tutti i livelli, il passaggio consiliare di ieri, con l’ingresso di Amaie in Rivieracqua dopo tutto l’iter maturato, unitamente alle recenti approvazioni del bilancio e del nuovo statuto, delinea un quadro molto differente rispetto allo scenario prefigurato (e forse addirittura auspicato) da qualcuno fino a poche settimane. Per quanto la pratica sia ancora lontana dall’essere conclusa, lo sforzo comune per dare un futuro all’acqua pubblica (e una garanzia ai creditori) evidenziatosi ancor di più con gli ultimi atti amministrativi, consentirà al Presidente di Rivieracqua di potersi presentare davanti al giudice per l’omologa del concordato con elementi di sicura rilevanza.
“Purtroppo – proseguono i consiglieri di maggioranza – dobbiamo rimarcare anche in questa occasione il comportamento inqualificabile della minoranza, che su una pratica così importante ha deciso di non partecipare neanche alla discussione abbandonando la sala consiliare. Non al momento del voto, cosa opinabile ma pur sempre legittima, ma alla discussione. Un atto di arroganza, superficialità e mancanza di rispetto istituzionale vista anche la grande rilevanza della pratica che avrebbe meritato ben altro tipo di dibattito in favore della cittadinanza. Paradossale poi l’aver sentito consiglieri di minoranza addurre come giustificazione l’aver ricevuto tardi la documentazione. Premesso che le motivazioni del ritardo su questa pratica erano ben risapute dalla minoranza, se veramente un consigliere di minoranza avesse voluto approfondire la questione in tutte le sue sfaccettature avrebbe tenuto in Consiglio a lungo la maggioranza, chiedendo delucidazioni al sindaco, all’assessore o al dirigente competente presente in sala. Ciò invece non è avvenuto e i consiglieri di minoranza hanno preferito non partecipare neanche alla discussione. Una pessima figura che se sul piano politico non ci stupisce, a livello istituzionale e amministrativo denota la poca serietà nell’affrontare determinate pratiche di importanza strategica per la collettività”.