L’estate volge al termine e sulle colline del Ponente ligure è tempo di vendemmia.
Qui, tra Santo Stefano al Mare e Ospedaletti, si produce il famoso Moscatello, un aromatico della grande famiglia dei Moscati, riscoperto grazie a uno studio condotto a fine anni ’90.
Seguendo un modello di aggregazione in forte sviluppo in questi ultimi anni, un gruppo di aziende agricole che producono Moscatello di Taggia ha dato vita, a inizio luglio, alla rete d’impresa “Terre del Moscatello“. Un modo per migliorare la produzione aziendale, la comunicazione e la presenza sul mercato.
Ma come si prospetta la vendemmia 2019? “Un’annata regolare, ottima qualità e quantità nella norma”, spiega Flavio Ferrari, dell’Associazione Produttori Moscatello di Taggia. “Ci sono stati piccoli problemi di umidità ma per il resto è stata un’annata senza troppi picchi di caldo, quindi con una maturazione regolare dell’uva”.
A livello nazionale, si registra una riduzione della produzione del 16% rispetto all’annata record del 2018, con una stima di 46 milioni di ettolitri; tuttavia l’Italia dovrebbe mantenere anche per il 2019 la leadership mondiale, perché né la Francia né la Spagna sembrerebbero in grado di superarla. Sono le previsioni dell’Osservatorio del Vino presentate oggi a Roma, presso il ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo.