Scende il sipario un’altra volta su Rock in the Casbah Sanremo, ma quella di quest’anno sarà un’edizione che entrerà nella storia per il significato cha ha avuto e per l’energia che ha saputo trasmettere alle migliaia di persone che da mercoledì a ieri sera si sono arrampicate per i ripidi e tortuosi caruggi della Pigna fino a raggiungere piazza San Costanzo.
Venti anni di Rock in the Casbah, due generazioni di musicisti e amanti della musica rock, in senso ampio, si sono alternati. Ieri è stato un momento importante, la chiusura dei festeggiamenti che hanno reso onore al festival rock più longevo del Ponente.
Tante le band di quest’anno: Pepè, Mr Sleazy, Wastepipes, Dobermann, Max Rebaudo & Berben Band, Puglia, Nomoremario, Kiwibalboa, Ilaria Allegri, Geddo, Braschi, Deschema, Adventure dj set.
E ieri a chiudere i festeggiamenti la carica infinita dei Meganoidi, storica band ska e punk italiana che chiude così un cerchio. Nel 2004, quindici anni fa, furono coloro che diedero la svolta e uno slancio in più a Rock in the Casbah.
“Di quella sera ci ricordiamo che fu un successo incredibile. Ricordiamo la gente arrampicata ovunque. Un’atmosfera stupenda. In 15 anni noi siamo cambianti e abbiamo trovato una maturazione artistica. Anche la musica è cambiata tantissimo negli ultimi 15 anni,” racconta la band.
Poco invece è cambiato in piazza San Costanzo in questi 20 anni, forse alcuni volti, un rinnovamento generazionale, ma poco di più. Gli stessi Meganoidi dal palco hanno ringraziato per la scarica di adrenalina, l’atmosfera e il coinvolgimento di un festival che negli anni ha saputo mantenersi sincero, genuino e concreto.
Larry Camarda, padre di Rock in the Casbah, insieme agli altri membri della Ratamacue band che nel 2000 diedero il via a tutto, commenta: “I Meganoidi sono ragazzi splendidi. Sono come noi: macinano chilometri di tour rimanendo sempre a disposizione del pubblico. Mi ha fatto piacere la dichiarazione del cantante che ha detto che questo è il festival più bello a cui hanno partecipato.”
“Dopo il Festival di Sanremo ci siamo noi. Siamo unici, e magari un giorno supereremo il Festival della Canzone Italiana,” aggiunge Larry scherzando.
“È stata una serata finale incredibile. I Meganoidi tornavano dopo 15 anni, ma è come se fossero passati solo 8 secondi. È tutto come allora: la stessa energia, la stessa voglia di far festa,” commenta Simone Parisi, aka Radiomandrake, che con la sua live radio è la voce ufficiale del festival.
Ad aprire la serata è stato Elso, ormai uno della famiglia Rock in the Casbah, a cui spesso è toccato l’onore di aprire agli headliner del festival rock negli ultimi anni.
“Voglio bene ai ragazzi di ‘Fare Musica’ che organizzano questo evento. Il mio primo obiettivo da musicista era proprio quello di suonare a Rock in the Casbah,” racconta Elso. Da poco l’uscita del suo nuovo brano, ‘Ti porto via con me’. “Sono molto soddisfatto, la mia etichetta (INRI ndr) mi ha pompato alla grande a livello promozionale. Il progetto è fare uscire un EP,” aggiunge.
E dopo l’emozionante live di ELSO e dei Meganoidi la serata è andata avanti fino a tardi con il sound dancehall degli OBV Crew.
Simone Parisi spiega: “Gli OBV li abbiamo scelti per finire in grande bellezza. Sono nostri fratelli e ci piace il modo con cui portano avanti il fine serata.”
Insomma, una serata conclusiva degna di quello che Rock in the Casbah ha rappresentato in questi ultimi 20 anni.
“La città ci ama, noi ci amiamo, il pubblico ci ama, e anche gli artisti. È andate alla grande,” dichiara Larry.
“Questo era il ventennale che volevamo,” conclude Simone.