Trasformare in simpatica e divertente una storia cupa che parla di onore, passione e morte: era questo il compito assegnato a Giorgia Brusco e ai 6 attori della scuola Officina del Teatro del BanchĂ©ro. Obiettivo raggiunto in pieno, con il pubblico dell’Anfiteatro del Castello di Taggia in piedi ad applaudire una performance coinvolgente, simpaticissima, che ha messo al centro la storia di Luigi Banchero e Rosa Lanfranchi, protagonisti insieme al Lercari, Marchese e PodestĂ , e a molti altri personaggi di “LB, Luigi Banchero, una storia d’amore e di coltello”, portata per la prima volta in scena sabato durante il Festival Taggia in Teatro.
Alessandro Cirilli, Ambra Ghiglione, Alessandra Pavone, Andrea Bellanova, Giovanni de Mattia e Giovanna Marzuoli hanno saputo interpretare con grande leggerezza il nuovo allestimento frutto dell’adattamento di Giorgia Brusco, che ha curato la regia. Il risultato è stato brillante, coinvolgente, inatteso.
“LB, Luigi BanchĂ©ro, una storia d’amore e di coltello”, di Gianni Cascone, adattamento e regia di Giorgia Brusco, si basa sul romanzo “Luigi BanchĂ©ro” di Carlo Cagnacci (1875). La vicenda è una storia vera accaduta a Taggia nel 1625 ed è stata protagonista nel tempo di testi piĂą o meno romanzati, in prosa o in versi, che ne hanno alimentato la leggenda. All’inizio del ‘900 diventò una pièce teatrale con la regia di un giovanissimo Carmine Gallone (che poi si sarebbe dedicato al cinema). Dopo l’allestimento speciale di tre anni fa, con cui si celebravano i 20 anni del Teatro del BanchĂ©ro, che al protagonista di quell’evento deve il proprio nome, realizzato in collaborazione con il Teatro dell’Albero, LB è stato oggi riproposto con un nuovo allestimento, nuovi attori e una nuova regia.
“E’ la storia di Luigi BanchĂ©ro e Rosa Lanfranchi – spiega Marco Barberis, presidente dell’Associazione culturale Teatro del BanchĂ©ro – due giovani di Taggia che stanno per sposarsi a dispetto delle mire e dei desideri, sulla stessa Rosa, del Marchese Lercari, che è il PodestĂ . I sei attori che salgono sul palco raccontano una storia drammatica, ma anche da ridere, indicandoci come la societĂ del ‘600 non fosse così diversa dall’Italia di oggi. Con LB abbiamo voluto recuperare un patrimonio culturale di Taggia e del ponente ligure, un testo e una storia che erano dimenticati e a cui, in occasione dei festeggiamenti per i nostri vent’anni, abbiamo voluto dare la valenza che meritano e che oggi riproponiamo con un gruppo di attori usciti dalla nostra scuola”.
Toccante, prima dello spettacolo, l’omaggio che il Teatro del BanchĂ©ro ha voluto portare alla memoria di Giovanni Choukhadarian (1968-2018), animatore culturale, giornalista e critico musicale e letterario, visceralmente legato a Taggia e alle sue tradizioni.
Il Festival Taggia in Teatro prosegue giovedì 25 con Hell, Le Quattro Stagioni dell’Inferno, ovvero L’Inferno di Dante e le quattro stagioni di Vivaldi (Compagnia Fools di Torino, accompagnati dall’Ensemble Les Rencontres de Nice), per la regia di Luigi Orfeo. Attraverso lo studio della partitura e del testo dantesco, Luigi Orfeo ha operato una scrittura che lega indissolubilmente la musicalitĂ della parola all’afflato delle parti orchestrali, unendo alcuni movimenti della partitura ad altrettanti canti dell’opera letteraria. La musica non fa da sottofondo o accompagnamento alla poesia, l’andamento della musica e quello del verso sono interconnessi come nell’Opera la linea del canto e quella dell’orchestra. L’andamento musicale disegna scenografie, suggerisce risvolti psicologici, sostiene intensitĂ emotive, mentre i versi danno vita ai pensieri dei protagonisti.
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