Detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, lesioni personali, maltrattamenti in famiglia, questo il biglietto da visita di Lafram Abdelfettah, marocchino di 44 anni che alcuni giorni fa ha tentato di lasciare l’Italia per evitare l’arresto.
Da oltre vent’anni in Italia, lo straniero è stato più volte denunciato e arrestato per reati che vanno dall’inosservanza delle norme sugli stranieri, detenzione di stupefacenti, lesioni personali e maltrattamenti in famiglia, reati perpetrati a Milano e provincia.
Per tali motivi la Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Milano aveva emesso, nel maggio del 2017, un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti pari a 9 anni e 6 mesi di reclusione, 2 dei quali già espiati.
Venuto probabilmente a conoscenza del provvedimento, Lafram ha così deciso di lasciare l’Italia portando con sé, chissà dove, la figlioletta di soli 4 anni. Per farlo ha scelto un caldo pomeriggio d’estate ed un anonimo autobus di linea con tratta Milano/ Tangeri (Marocco) sperando di non essere controllato.
Al momento di varcare il confine autostradale e l’agognata libertà però gli Agenti della Polizia di Frontiera sono saliti proprio su quell’autobus… Improvvisamente impallidito alla vista delle divise, la sua mano ha immediatamente stretto a sé quella della figlioletta, dettagli che non sono sfuggiti ai Poliziotti i quali, senza indugio, si sono diretti proprio verso di lui.
Inutili i tentativi dello stesso di distrarre gli Agenti chiedendo il perché di quel controllo se i suoi documenti erano in regola.
Gli uomini del dirigente dr Santacroce, con ferma gentilezza per non spaventare la piccola, hanno fatto scendere dal bus padre e figlia per condurli presso la Polizia di Frontiera e proseguire gli accertamenti che, come sospettato, hanno dato esito positivo: un cumulo pene di 7 anni, mesi 5 e giorni 26 di reclusione.
Nell’attesa delle determinazioni dei servizi sociali e degli accertamenti di polizia, gli Agenti, con grande sensibilità e attenzione, hanno preso a cuore la gestione della bimba.
Simpaticamente ribattezzata “Rita”, la bimba ha familiarizzato subito con quei giovani in divisa, incantandoli con la vivace intelligenza e la curiosità tipica dei bambini.
Coccolata tra piccoli giochi e qualche dolcetto dalla stessa scelto ai distributori automatici della Polizia, la bimba ha trascorso diverse ore senza manifestare disagio anzi, entusiasmandosi accanto agli Agenti e rivolgendosi al padre con frasi quali “stai tranquillo papà.. io con loro sto bene e mi diverto un sacco”.
L’atteggiamento sereno e le attenzioni di tutta la squadra di poliziotti nei confronti della minore hanno permesso l’affidamento della piccola presso una Casa Famiglia senza che ne fosse turbata e di assicurare alla Giustizia il latitante Lafram che è stato associato al Carcare di Sanremo.
Dichiara il dirigente dr Martino Santacroce: “sono orgoglioso e doppiamente soddisfatto per l’eccellente risultato dei miei uomini che, ancora una volta, hanno saputo coniugare l’aspetto repressivo – e l’arresto di un latitante con oltre 7 anni da scontare ne è la prova – con quello umano, più volte evidenziato anche in passato. Tutto ciò ha consentito di concludere con tatto una vicenda delicata”.