Primo piano - ospedale unico sonia viale
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Il progetto dell’ospedale unico provinciale sembra aver avuto un’accelerata improvvisa e repentina. L’ospedale nuovo che sorgerà sul territorio di Taggia è stato infatti inserito nel piano triennale degli investimenti dell’Inail che finanzierà l’opera con 225 milioni di euro.

Una cifra che probabilmente la Regione non sarebbe mai stata in grado di racimolare in tempi ragionevoli. Ad oggi erano stati accantonati 110 milioni, meno della metà. L’Inail costruirà la struttura da 600 posti letto, moderna e al passo con i tempi. L’Asl si occuperà invece degli arredi e delle attrezzature. I 110 milioni inseriti nel piano di investimenti dall’Asl potranno così essere utilizzati per altri interventi.

Entro il 28 giugno la Regione dovrà consegnare una serie di documenti all’Inail per procedere con il progetto. Stando a quanto si legge sui quotidiani locali (La Stampa e Il Secolo XIX), le tempistiche per i lavori sono state indicate in 3 anni e l’ospedale potrebbe quindi già essere inaugurato, salvo intoppi e ritardi, nell’arco di 6 anni.

“Una notizia importante. Rimaniamo prudenti, ma questa è una svolta fondamentale per la sanità nel Ponente,” commenta l’assessore regionale, Sonia Viale.

Intanto, proprio in queste settimane, si sta svolgendo una raccolta firme di chi è contrario all’opera e alla chiusura degli ospedali di Imperia e Sanremo.

“È tutto legittimo, però la raccolta firme non può essere basata sulla disinformazione. Non si chiuderà nessun ospedale: si avrà un nuovo ospedale raggiungibile velocemente da tutta la Provincia e darà la possibilità di inserire il personale di servizio con turni e carichi di lavoro adeguati. Voglio ricordare che oggi abbiamo già un unico ospedale, ma diviso su due stabilimenti. Ci deve essere dialogo e bisogna fugare ogni preoccupazione,” spiega l’assessore Viale.

L’ospedale, una volta realizzato sarà consegnato all’Asl che lo gestirà. “Anche su questo c’è stata un po’ di disinformazione. Il futuro ospedale nuovo sarà a gestione pubblica,” conclude Sonia Viale.