Tra le zone strategiche per lo sviluppo di Ventimiglia non si può non citare la vastissima area del Parco Roja.
L’amministrazione Ioculano guarda al futuro di questa area, che va valorizzata e potenziata in sinergia con tutta la città. Negli ultimi tempi il futuro del Parco Roja è stato al centro dell’attenzione: sono infatti arrivati degli interessamenti da parte di imprese monegasche per quanto riguarda le attività produttive.
“L’area è ben strutturata logisticamente, ci arrivano l’autostrada e il treno – commenta il sindaco Enrico Ioculano – È quindi pronta e può avere un’appetibilità importante ed essere un punto di riferimento per Ventimiglia ma anche per tutto il comprensorio”.
Il primo obiettivo da raggiungere è però la sua sdemanializzazione. L’accordo di programma che definisce il percorso è del 2014 e questo prevedeva una serie di step che si sono poi modificati nel corso degli anni. Ad oggi le Ferrovie dovranno presentare un progetto di messa in sicurezza dell’area che sarà vagliato dalla Regione: “Nei prossimi giorni dovremmo vederci con il Demanio, le Ferrovie e la Regione per capire a che punto siamo. È però essenziale che si arrivi alla sdemanializzazione per evitare che il Parco Roja continui ad essere una “cattedrale nel deserto”. È uno spreco che non venga utilizzato”, spiega il Sindaco.
Si parla di un’area molto vasta, di oltre 300mila metri quadri, che se sfruttata al massimo potrà generare un grande potenziale occupazionale sia per la città ma anche per tutto il comprensorio. Si parla infatti di circa 600 posti di lavoro.
Ma verso quale tipologia di sviluppo verterà il suo futuro? Sulla base degli accordi sottoscritti dai commissari la zona è divisa in tre parti: una destinata ad area commerciale (escludendo il settore alimentare), un’area servizi e infine una dedicata alle attività produttive.
È proprio la parte dedicata alle attività produttive e quindi potenzialmente all’industria, ai servizi o alla logistica, quella su cui l’amministrazione Ioculano pone più attenzione: “La nostra sfida è questa: in primis la sdemanializzazione poi cercare di ampliare il perimetro delle aree destinate alle attività produttive e diminuire quello delle attività commerciali. Questo perché così tanti metri quadri, circa 120mila, sono esagerati rispetto alle necessità ventimigliesi. Vogliamo creare una filiera con il mondo della formazione, legandolo al mondo del lavoro, creando un circuito tra scuola e lavoro. Questa vuole essere l’opportunità per il futuro dei nostri ragazzi per consentire alle prossime generazioni di avere un’occupazione sicura nel Parco Roja. 500/600 posti di lavoro sono assolutamente fattibili”, conclude Ioculano.