Il sindaco di Lucinasco, Domenico Abbo, candidato unico alle provinciali dell’11 maggio, interviene sulle dichiarazioni di Alessandro Piana, coordinatore provinciale della Lega e presidente del Consiglio provinciale.
Nella nota stampa, inviata da Abbo alle redazioni locali, si legge:
“Leggo con attenzione l’ennesimo intervento sulle prossime elezioni provinciali di Alessandro Piana, Presidente del Consiglio Regionale della Liguria, e non posso esimermi da alcune pacate considerazioni.
Stupisce che un’alta carica istituzionale si esprima ancora una volta con incontestabili inesattezze:
- Le province non sono mai state abolite (il passaggio peraltro è acriticamente copiato da una dichiarazione del leghista Borghi riportata dal secolo XIX del 28/4/19 a pagina 2): se così fosse di cosa stiamo parlando?
- I Comuni al voto il 26 maggio sono 30 e non 32;
- Non è la prima volta che Piana non vota alle elezioni provinciali: non ha votato nel 2017 dove fra i candidati era presente il sindaco Chiappori autorevole esponente del suo partito;
- Tutte le vallate della provincia sono penalizzate dall’attuale sistema di voto (non solo il Dianese e l’Arroscia) e sarebbe stato lo stesso se si fosse votato dopo il 26 maggio.
Ciò evidenziato ritengo ingenerose e fuorvianti le critiche mosse da Piana.
Gli “accordicchi” sono tali solo quando li fanno gli altri: nelle recenti passate elezioni provinciali di Savona e Spezia le forze in campo cercarono una soluzione unitaria ma non la trovarono. Allora?
La provincia è retta da un Presidente che somma su di sè gran parte delle responsabilità della gestione: presidenza dell’ente, giunta, presidenza del consiglio e presidenza dell’assemblea dei sindaci, il tutto in modo completamente gratuito non percependo nessun compenso o indennità. Piana dovrebbe ben ricordare che gli ultimi amministratori provinciali ad essere retribuiti (2010-2015) sono stati quelli precedenti alla presidenza di Fabio Natta: Piana difatti era fra questi in qualità di Presidente del Consiglio Provinciale (percependo un compenso annuo di 23.686), ruolo peraltro in cui non si ricorda granchè della sua azione. Le emergenze di cui ci dobbiamo occupare sono note a tutti: ci vorrebbe un maggior rispetto e una maggiore attenzione nei confronti dell’Istituzione Provincia. Come una maggiore sensibilità andrebbe usata nei confronti dei Sindaci che hanno fatto un passo indietro proponendo la mia candidatura.
Piana dimostra ancora una volta di non conoscere cosa fa il suo partito, La Lega, un tempo fautrice dell’abolizione delle province. Il Corriere della Sera di ieri pubblica un articolo di Antonio Stella che recita: “Certo è che l’insistenza leghista sul ripristino delle vecchie entità locali ha qualcosa di paradossale. Era stato il Carroccio infatti, d’accordo con Silvio Berlusconi («delle Province non voglio parlare, vanno abolite»), a decidere il primo storico taglio radicale degli organismi di cui oggi invoca la resurrezione: una Provincia su tre, tutte quelle sotto i 300.000 abitanti. Via. Abolite. Era il 14 agosto 2011, Ferragosto. Titolo a tutta pagina della Padania: «Costi della politica, tagli epocali / Difesi risparmi comuni virtuosi».Titolone a pagina 3: «La “Casta” colpita al cuore/ Calderoli: tagliate 50.000 poltrone». Il grafico con la mappa dei tagli era già più cauto: «Le 36 Province a rischio»…”
Poi venne il D.L. 91/2018 (Governo Lega/5 Stelle) con cui si anticipò al 31 ottobre l’elezione dei Presidenti di provincia che scadevano entro il 31.12.2018 creando notevole scompiglio tra gli enti, in alcuni di essi i possibili candidati presidenti erano pochissimi: cito ad esempio Livorno dove solo tre sindaci erano candidabili. Lo scioglimento anticipato lo avevamo visto in passato solo nel caso di mancato funzionamento di un organo non per il piacere del legislatore (per quale motivo ciò è avvenuto? Forse a qualche partito politico faceva comodo che alcune province, soprattutto quelle lombarde, cambiassero presidente prima della scadenza naturale…).
Infine, come trattato ampiamente dagli organi di informazione in questi giorni, la giravolta legista si completa con una vera e propria “manifestazione di affetto verso le province” da parte del Ministro Salvini che le ritiene nuovamente opportune. E se ciò si dovesse concretare in un corretto ripristino della funzionalità dell’ente a beneficio dei cittadini la cosa in effetti non dispiace.
Questa la ricostruzione dei fatti. Bene la critica politica ma che venga fatta con onestà intellettuale.
Spiace che il consigliere comunale Piana non partecipi alle elezioni e con lui gli altri consiglieri della Lega così come “altri amministratori e sindaci dell’imperiese” che hanno sentito, a suo dire, il bisogno di comunicarglielo. Il sottoscritto e il Consiglio provinciale che saranno eletti l’11 maggio restano comunque a disposizione di tutte le amministrazioni della Provincia per la risoluzione dei problemi ben noti che continueremo ad affrontare. Speriamo che anche il presidente Piana, invece di perdersi in sterili polemiche elettorali, forte della sua carica, come già responsabilmente fanno altri sui colleghi in Regione, sia nel suo ultimo anno di mandato finalmente in grado di intervenire e sollecitare le azioni più opportune per il suo e nostro territorio.”