I fedeli di Taggia si sono riuniti ieri per la solenne conclusione delle celebrazioni in onore della Madonna Miracolosa.
A questa particolare statua, scolpita nel 1851 dall’artista Salvatore Revelli, è attribuito il miracolo riconosciuto del movimento degli occhi, avvenuto per la prima volta l’11 marzo del 1855, poi ripetutosi nel 1941, 1956 e infine nel 1996.
Presenti tutte le autorità cittadine alla Messa solenne celebrata dal Vescovo della Diocesi di Ventimiglia – Sanremo, Mons. Antonio Suetta. Presenti anche il sindaco della città cosentina di Verbicaro, Francesco Silvestri, e il parroco Don Mario Barbiero, con una delegazione di fedeli che hanno rafforzato con la loro partecipazione il programma di gemellaggio in vigore con il Comune di Taggia.
“La partecipazione alla preparazione di questa festa è stata meravigliosa“, dichiara il Don Antonio Arnaldi, parroco di Taggia: “Gli auspici sono quelli che questi momenti possano aiutare le persone a fare un cammino di fede e sentirci uniti nell’amore, aiutarci vicendevolmente e aiutare le persone più bisognose nella carità”.
“Maria è una presenza materna nel cammino della Chiesa“, afferma con certezza Mons. Antonio Suetta: “Un altro aspetto molto bello da sottolineare, più immediatamente percepibile, è quello di ritrovarci come famiglia cristiana intorno a lei. Quest’anno la festa è contraddistinta dalla visita dei cittadini di Verbicaro, con la quale Taggia è gemellata, un segno di devozione e un bel gesto di fraternità umana“.
Don Mario Barbiero, parroco di Verbicaro, non fa segreto delle proprie buone emozioni: “Ho accompagnato con trepidazione questo pellegrinaggio di circa 57 persone, ed è un dono e una grazia del Signore vivere con questi fedeli figli di Verbicaro, ed è un gemellaggio, un intreccio di popoli all’insegna della fede e della cultura che trovano un rinsaldo nella storia dell’unica fede. Per me questo è importante e lo sto vivendo anche con grande emozione“.
Al termine della Messa solenne ha poi avuto luogo la grande processione lungo le vie del centro storico, accompagnata dalla musica della Banda Pasquale Anfossi e le preghiere dei fedeli: un grande numero di persone, segno di una comunità indubbiamente coesa.