In tilt i cicli di fioritura di ranuncoli, anemoni, papaveri e ginestra: le alte temperature e la mancanza di precipitazioni dell’inverno 2019 hanno colpito duramente il settore floricolo locale, dove il brusco anticipo della fioritura ha saturato il mercato con un conseguente crollo medio dei prezzi del 20%.
Lo rende noto Coldiretti Liguria, per sottolineare le evidenti mutazioni climatiche che hanno portato, nello scorso mese di febbraio, ad avere una temperatura superiore di 1,38 gradi rispetto alla media storica (dati Isac Cnr), temperatura che l’ha fatto classificare tra i quindici più bollenti dal 1800 ad oggi. Queste condizioni, precedute da un autunno 2018 anch’esso caldo, hanno sfasato totalmente l’orologio biologico dei fiori, i quali, se con la corretta alternanza stagionale riuscivano a produrre un numero di fiori per pianta distribuiti equamente nell’arco dell’annata, ad oggi concentrano l’intera fioritura in un periodo limitato, con un picco di produzione che non può essere assorbito adeguatamente dall’attuale mercato.
La floricoltura in Liguria, che si concentra per il 95% tra le province di Imperia e Savona, conta ad oggi 3.200 aziende di fiori e piante ornamentali in provincia di Imperia e circa mille nella provincia di Savona che hanno fatto registrare nel 2017 con una produzione in migliaia di euro pari a circa 755.880,14. I repentini cambi climatici stanno causando non pochi problemi a questo comparto produttivo che deve cercare velocemente nuove soluzioni e sbocchi per tamponare l’emergenza.
“La “finta primavera” – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – ha ingannato le coltivazioni in campo, sia orticole che floricole, favorendo un “risveglio” anticipato che, oltre ad aumentare vertiginosamente l’offerta, le ha rese particolarmente vulnerabili ad un possibile altrettanto repentino cambio climatico. Con i dati alla mano ad essere stato duramente colpito è il settore floricolo ligure in un periodo dell’anno dove la domanda di fiori è sempre stata consistente. Purtroppo a causa del picco di produzione generalizzato a tutte le aziende presenti sul territorio, si è riversata sul mercato un’offerta tale che ha fatto crollare i prezzi rispetto allo stesso periodo dell’anno passato, arrivando per alcuni fiori a registrare il 20% in meno, che sfiora addirittura il 50% in meno per il ranuncolo, aumentano oltretutto il rischio di restare con il prodotto invenduto. Se tale situazione dovesse perdurare nel tempo, si rischierebbe di arrivare nei prossimi mesi, ad un esaurimento anticipato delle piante in fioritura e un incremento delle importazioni a livello nazionale, che andrebbero a danneggiare il comparto ligure che sopravvive per l’alta qualità del prodotto che ha. In questo momento si può solo auspicare che il clima si equilibri e che i nostri imprenditori riescano a trovare nuovi sbocchi di mercato che permettano di assorbire l’offerta di un settore che ha di recente riconquistato la sua vitalità e notorietà.”