È stato ospite nei nostri studi Luca Volpe, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Imperia.
L’assessore, dopo aver fatto un bilancio dei primi mesi d’amministrazione, ha parlato di due tematiche importanti e che stanno facendo discutere, animatamente, gli imperiesi: l’ospedale unico provinciale e la gestione degli asili nido.
La realizzazione del nuovo ospedale sul territorio comunale di Taggia prevede la cessazione del servizio di pronto soccorso a Imperia. Notizia che sta facendo preoccupare molto non solo gli imperiesi, ma anche i residenti dei paesi dell’entroterra.
“I sindaci – spiega Volpe – appoggiano l’idea di un ospedale che possa dare risposte eccellenti ai cittadini della Provincia. Dobbiamo però concentrarci sulla parte emergenziale dell’offerta sanitaria. Ci sono cose che vanno sicuramente riviste. Sia l’assemblea dei sindaci sia l’assessore regionale alla Sanità, Sonia Viale, hanno preso l’impegno di aprire un tavolo di lavoro su questa specifica tematica.”
Per quanto invece riguarda la decisione di affidare la gestione dei due asili comunali ai privati, con una relativa revisione delle tariffe al rialzo, Volpe commenta: “Nessuno è contento, ma è stata una scelta obbligata per via dei grossi problemi economici delle casse comunali. Ci siamo concentrati sui richiami che la Corte dei Conti aveva fatto in passato e sta facendo tutt’ora. Gli asili, così come erano gestiti, creavano un problema di bilancio e di sostenibilità che non poteva più andare avanti. Ci hanno, quindi, invitato a porre dei rimedi.”
“La gestione ai privati garantirà comunque servizi migliori,” commenta.
La questione è comunque destinata a far discutere. Le tariffe aumenteranno infatti considerevolmente da settembre. Una famiglia con un ISEE di 3.500 euro paga attualmente 70 euro al mese al lordo del voucher nido, a partire dal nuovo anno scolastico la tariffa sarà di 250 euro. “Purtroppo non possiamo più mantenere quel tipo di impostazione. Il costo di ogni bambino all’anno è di 12.700 euro a fronte di un gettito a bambino di 1.400 euro circa. Uno squilibrio che non può più essere mantenuto,” conclude volpe.