Febbraio, per tutti gli appassionati di cinema, significa una sola cosa: Oscar!
Si è infatti appena conclusa l’89° edizione del premio più ambito in campo cinematografico; le note di “City of Stars” hanno accompagnato la brillante conduzione di Jimmy Kimmel nel suo debutto sul palco del Dolby Theatre.
Come ogni anno gli appassionati di cinema si sono dati al cosiddetto “TotoOscar” , una sfida in cui si cimenta ogni cinefilo con l’obiettivo di prevedere chi si aggiudicherà i tanto ambiti premi.
Come pronosticato, a spuntarla con il maggior numero di statuette è stato “La La Land” del giovanissimo regista emergente Damien Chazelle; tuttavia su 14 nomination è riuscito a portare a casa “solo” 6 premi (tra l’altro non dei più succosi), deludendo le aspettative dei grandi sostenitori e rimanendo a bocca asciutta in categorie quali: miglior film, miglior attore protagonista, miglior montaggio e miglior sceneggiatura originale.
Gli spettatori hanno anche avuto modo di assistere (s)piacevolmente ad una gaffe grazie alla quale questa 89° edizione degli Oscar rimarrà nella storia.
Tra le altre pellicole che si sono ritagliate un posto nell’olimpo di Hollywood troviamo “Moonlight” di Barry Jenkins e “Manchester by the Sea” di Kenneth Lonergan. Il primo di questi due ha suscitato numerose polemiche da parte di pubblico e critica; questi hanno ritenuto infatti che la scelta dell’Accademy di premiare la sopracitata pellicola come Miglior Film sia stata condizionata dalle pesanti accuse, mosse da Chris Rock nella precedente edizione, riguardanti lo scarso numero di nomination ad attori afroamericani.
Molte delle premiazioni e delle candidature hanno volutamente strizzato l’occhio al presidente Donald Trump sia sul fronte politico che su quello razziale; si vedano “Zootropolis” di casa Disney e “Il Cliente” di Asghar Farhadi, un regista iraniano al quale è stato impedito l’accesso negli States dallo stesso Presidente.
Grandi delusioni per “Arrival” di Denis Villeneuve e per “Silence” di Martin Scorsese, due film che purtroppo non hanno ricevuto l’attenzione che meritavano.
Sorprendente la vittoria di “Suicide Squad” nella categoria Miglior Trucco; pellicola massacrata dalla critica ma che è comunque riuscita a far emergere le doti artistiche dei 3 make-up artists che hanno curato egregiamente trucco e parrucco.
A trionfare sul podio di questi Oscar sono stati Casey Affleck, grazie alla sua toccante interpretazione in “Manchester by the Sea”, Emma Stone, che ha fatto innamorare tutti coloro che hanno avuto modo di vederla nei panni di un’elegante sognatrice, per finire con Adele Romanski, Dede Gardner e Jeremy Kleiner che hanno curato la produzione di “Moonlight” nei minimi dettagli.
Possiamo senza dubbio dire che questa cerimonia è stata ricca di sorprese e di soddisfazioni, grazie a pellicole ed interpreti che hanno saputo conquistare i favori ed il cuore di critica e pubblico.
And the Oscar goes to….
Beatrice Bongiovanni e Riccardo Farina – Ufficio Stampa Liceo G.D Cassini Sanremo