L’Ufficio immigrazione della Questura di Imperia, nella giornata di eri, ha concluso l’attività di Relocation di due giovani donne migranti di origine eritrea, accolte ad Imperia in una delle strutture messe a disposizione dalla locale Prefettura per i richiedenti asilo.
Il programma di Relocation, cui hanno aderito le due straniere, è una delle iniziative dell’Agenda europea della migrazione, adottata dalla commissione europea nel 2015 e coinvolge Paesi che, per ragioni geografiche, sono maggiormente coinvolti rispetto ad altri dalla pressione del fenomeno migratorio.
In parziale deroga al regolamento di Dublino, i richiedenti asilo possono essere trasferiti in uno stato europeo che ha aderito al programma, anche al fine di evitare il sovraccarico delle strutture di accoglienza di Paesi interessati al massiccio sbarco di migranti.
Le due giovani donne, che avevano varcato illegalmente la frontiera sbarcando sulle coste italiane nella primavera di quest’anno, avevano subito chiesto protezione internazionale presso la Questura di Imperia.
Accertata la provenienza delle due ragazze, le giovani sono state trasportate in Germania dove il caso relativo alla loro richiesta di asilo verrà deciso e dove si potranno integrare e reperire una attività lavorativa.
La Polizia di Stato a Imperia ha collaborato, nel corso dell’estate scorsa con l’Easo (European Asylum Support Office), una agenzia europea il cui scopo è sviluppare una cooperazione fattiva tra gli stati membri dell’unione europea sull’asilo e che ha inviato a Ventimiglia un gruppo di esperti in materia di protezione internazionale al fine di supportare molti migranti nella formalizzazione della loro richiesta volta alla Relocation.
Ad oggi l’Ufficio Immigrazione ha preso in carico quaranta richieste di Relocation e, venti richiedenti asilo sono già stati distribuiti in Germania, Finlandia e Svezia.
In questi Stati i migranti si ricongiungono con loro famigliari o connazionali e riescono così a raggiungere il Nord Europa evitando di essere vittime dei trafficanti che, al confine francese, in cambio di denaro, offrono un passaggio per attraversare la frontiera in maniera del tutto illegale e clandestina.