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Ha preso il via questa mattina dal Museo Civico di Sanremo la visita guidata dedicata a Libereso Guglielmi, curata da Marco Macchi e finanziata proprio dal museo, che in questi giorni ha rinnovato i suoi spazi.

L’evento, intitolato “Libereso, erede di Calvino”, rientra nel programma di iniziative per il centenario della nascita del giardiniere della famiglia Calvino e botanico di fama internazionale, a cui la città di Sanremo ha dedicato un ricco calendario di appuntamenti.

Durante la passeggiata culturale sono stati toccati alcuni dei luoghi più significativi dell’infanzia di Libereso: “Partiamo dalla sua prima casa a Sanremo. Poi vedremo la seconda casa che ha avuto e finiremo passando davanti a Villa Meridiana, dove ha avuto il suo primo lavoro”, spiega Macchi.

Nel corso del tour è emersa anche la figura del padre di Libereso, uomo dalle idee aperte e anticonvenzionali.

Macchi ha poi raccontato il suo primo incontro con il botanico: “Ho conosciuto Libereso nel 1990 a Villa Voronoff, a Grimaldi“, prosegue la guida, che alla richiesta di descriverlo in una sola parola risponde. “È troppo facile… libertà. È sempre stato un uomo libero, in tutti i sensi. Si sentiva in pace col mondo, amico di tutti”.

Questa libertà si rifletteva anche nelle sue opere: “È sempre stato giocondo, prendeva in giro il potere e si sentiva libero di dire quello che più gli andava”.

Libereso fu anche allievo di Antonio Rubino, che influenzò profondamente la sua produzione artistica e botanica. Tra i messaggi più forti che ha lasciato in eredità, spicca quello dell’importanza di non perdere il contatto con la natura.

“Lui ha lavorato tutta la vita con la terra, nella terra, coi fiori, le piante, fin da bambino fino all’ultimo, quando ha potuto”, spiega Macchi. “Ha sempre cercato di insegnare a generazioni di giovani sanremesi l’amore per la terra, per la natura. Io sono abbastanza positivo, penso che questi temi nel corso degli anni stiano sempre più prendendo piede. La gente, i ragazzi, si stanno rendendo conto di quanto sia importante vivere a contatto con la terra, con la natura, in contrasto con tutto ciò che è digitale, impalpabile, che invece ci ritroviamo”.

Libereso Guglielmi (Bordighera 20/04/1925 – Sanremo 23/09/2016)

Nato da Renato Guglielmi, anarchico, naturalista, vegetariano, esperantista e Patria Battisti, donna all’avanguardia, ha un fratello, Germinale, di un anno più grande e una sorella, Omnia, più piccola. A 15 anni Mario Calvino gli assegna una borsa di studio alla stazione sperimentale di Sanremo. Dal 1951 al 1957 si trasferisce ad Ercolano per dirigere un’azienda di piante tropicali ed orchidee. Dal 1957 al 1970 è capo giardiniere a Middleton House e capo tecnico per l’università di farmacognosi di Londra. Nel 1970 torna in Italia, dal 1975 al 1987 è responsabile di Villa Gernetto in Brianza (ex. Villa Cavazza, del Credito Italiano). In pensione, continua a studiare dedicandosi anche alla divulgazione, alle conferenze e viaggia per il mondo come guida botanica, progetta giardini, si occupa di biodiversità. Sempre con un profondo amore per tutte le forme di vita e come diceva spesso “nelle mie vene scorre terra e libertà”.