aggressioni treno

Il clima sui treni liguri si fa sempre più teso. Lunedì 14 aprile si è tenuta una riunione tra Trenitalia Direzione Regionale Liguria e le Organizzazioni Sindacali per affrontare il crescente fenomeno delle aggressioni al personale degli equipaggi, un problema definito “spinoso e sempre più urgente“.

Nel corso dell’incontro, l’azienda ha illustrato le azioni finora messe in campo, come i filtri a terra effettuati dal personale dell’Assistenza e da FS Security, oltre a scorte mirate sui convogli ritenuti maggiormente a rischio. Ma per i sindacati si tratta di interventi minimi e inefficaci.

“Le aggressioni non solo non sono diminuite, ma si sono intensificate”

“Queste misure sono una goccia nel mare – hanno dichiarato ORSA, UGL e FAST –. Nonostante gli sforzi annunciati, le aggressioni non solo non sono diminuite, ma si sono intensificate, anche con episodi di particolare gravità“.

Una situazione che, secondo le sigle sindacali, è stata sottovalutata dalle istituzioni. “Le ultime riunioni svolte in Prefettura di Genova, alla presenza di tutti gli organismi e istituzioni coinvolti, si sono rilevate inconcludenti. Al di là delle buone intenzioni è emersa la scarsa volontà di affrontare davvero il problema. Regione Liguria e Prefetture non hanno messo in campo risorse adeguate né soluzioni all’altezza”, hanno denunciato i rappresentanti sindacali.

Aperte le procedure di raffreddamento

Il quadro delineato da ORSA, UGL e FAST è preoccupante: la Polizia Ferroviaria, sottodimensionata, non è in grado di garantire livelli adeguati di sicurezza per lavoratori e passeggeri. “Dal proprio canto Trenitalia, non potendo sforare il proprio budget economico, non ha possibilità di impiegare ulteriori risorse rispetto a quelle già utilizzate, ed RFI dimostra tutta la sua latitanza sul tema della installazione di tornelli negli impianti ferroviari”,  hanno aggiunto i sindacati .

A complicare ulteriormente il contesto, la mancanza di coesione: “Dispiace infine constatare che, pure su un tema così importante e delicato che riguarda la salute dei lavoratori, le altre OO.SS. continuano ostinatamente a richiedere tavoli separati in un momento in cui sarebbe necessaria la più assoluta unità di intenti e di azioni, a difesa del personale”. 

Alla luce di questa “inaccettabile considerazione della sicurezza come un costo“, ORSA, UGL e FAST hanno aperto le procedure di raffreddamento e chiamato alla mobilitazione i lavoratori degli equipaggi. “Le responsabilità sono da dividere in egual misura tra chi offre il servizio di trasporto alla collettività e da chi lo effettua tramite la propria Impresa di Trasporto”.

Incontro in Regione

Le stesse organizzazioni hanno inviato una richiesta formale di incontro all’Assessore Regionale ai Trasporti, Marco Scajola, per discutere un progetto di contrasto più incisivo alle aggressioni. “Serve un piano serio – si legge nella lettera firmata dalle Segreterie Regionali di UGL, FAST e ORSA – per discutere un progetto di più efficace contrasto alle aggressioni al personale e di rischio per l’utenza, sui treni e negli ambiti ferroviari”.