Nella mattinata di oggi, presso il palazzo della Provincia di Imperia, è stato illustrato quello che l’amministrazione provinciale considera un importante obiettivo strategico nell’ambito del miglioramento del settore turistico dell’imperiese, ossia il recupero del comprensorio di Monesi, un tempo ridente località turistica, nota soprattutto per le sue stazioni sciistiche, oggi in crisi.
Un progetto complessivo suddiviso in varie parti, fra passi concretamente compiuti e indirizzati e altri che attendono buone nuove da sfere più alte.
Il progetto, presentato nel dettaglio, riguarda la conservazione e il monitoraggio del cosiddetto “ponte alto“, costruito negli anni Settanta, curvilineo e in pendenza, sul Rio Bavera, che collega Monesi di Triora (IM) a Piaggia (Comune di Briga Alta, in provincia di Cuneo), lungo circa 80 metri e largo 7,5 metri, attualmente in funzione.
La motivazione del programma risiede nel fatto che da tempo è in corso un movimento franoso, lato Monesi, per il quale è necessaria una modifica dello schema statico dell’infrastruttura, che richiede vari interventi.
Il finanziamento dei lavori è già stato ottenuto con i fondi ministeriali del “Decreto Ponti” del 2021 per un importo complessivo di 1 milione e 34mila euro (lo stesso utilizzato nell’ambito delle recenti riqualificazioni del Ponte di Loreto). Parte della somma è già stata spesa per tutti i rilevamenti diagnostici, per la redazione del progetto e per il monitoraggio del ponte. In appalto andranno i lavori di conservazione, pari a circa 500mila euro, il cui inizio è previsto nell’autunno del 2025 e il cui termine è programmato nella primavera del 2026.
Il progetto in questione è stato affidato dalla Provincia alla società Invenio Srl di Pisa, il cui gruppo di lavoro è coordinato dal professor ingegnere Walter Salvatore, docente di Tecnica delle Costruzioni all’Università di Pisa (Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale), e considerato uno dei massimi esperti in materia di ponti, che di fronte alla Provincia e ai sindaci dei comuni coinvolti, ha illustrato i tratti salienti dell’iniziativa.
In estrema sintesi, i lavori previsti renderanno l’impalcato (la soletta) in grado di “accompagnare” il movimento franoso, mentre le basi delle due pile che sostengono il ponte saranno rinforzate nell’ancoramento a terra. Si tratta, in termini più tecnici, di una modifica dello schema statico dell’infrastruttura. Oltre alla parte dei lavori che riguarda la conservazione del ponte, c’è quella relativa al monitoraggio della frana, che in parte è già stata compiuta in seguito alle indagini diagnostiche effettuate negli ultimi due anni. Ai due ingressi del ponte sono già state installate le sbarre, che si abbassano quando la soglia di sicurezza viene oltrepassata.
L’andamento della frana viene controllata da remoto.
“Monesi è una realtà storicamente importante per il territorio ligure e per il basso Piemonte”, commenta il presidente della Provincia Claudio Scajola. “Ha avuto momenti di fasto, in cui si diceva che lì si potesse fare il miglior sci primaverile. Sono cambiate molte condizioni atmosferiche e le possibilità che Monesi possa essere una stazione sciistica come un tempo sono limitate. Questo non significa che non si possano allargare le potenzialità di questo comprensorio. La Provincia vuole investire in questo territorio per una sua potenzialità turistica, che reputiamo significativa”.
Quello riguardo al ponte alto e ai lavori conseguenti è l’inizio di un ampio ragionamento che la Provincia sta portando avanti per il rilancio del comprensorio di Monesi. Un’analisi che allarga lo spettro d’azione con la ricostruzione del ponte “basso” sul Rio Bavera (lavori già finanziati per 1,2 milioni di euro, progetto in dirittura finale alla Conferenza dei Servizi) e con il restyling della viabilità che interessa sia Monesi di Mendatica sia Monesi di Triora. A questo proposito vi è la richiesta di finanziamento che la Provincia ha avanzato alla Regione (Fondo Strategico) su SP 97 e SP 100, e sull’acquisizione al demanio stradale – con i dovuti interventi – della “bretella” tra le due Monesi.
L’obiettivo è quello di incentivare così la rinascita di Monesi seguendo il polo attrattivo delle attività outdoor. In questa direzione si muove la Provincia, per partecipazione al bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la selezione di piani di sviluppo in aree dismesse o in disuso.
La domanda della Provincia di Imperia prevede anche un finanziamento con risorse proprie per 200mila euro finalizzato alla messa in funzione della seggiovia di Monesi con i portabiciclette a fianco dei seggiolini.
Infine, il progetto più ambizioso, quello del recupero totale delle strutture dismesse, su un territorio di quasi 700 ettari per un costo complessivo stimato di 5 milioni e 600mila euro.
“Partecipiamo a questo bando”, continua Scajola, “con buone chance. Non so se avremo le risorse, ma riteniamo di essere perfettamente inseriti nell’area dismessa, che un tempo produceva economia. Abbiamo scelto di puntare su questo. Se dovessimo vincere il finanziamento per l’acquisto di tutta l’area, lo sviluppo sarà principalmente finalizzato all’outdoor e quindi corrispondente a quello che viene richiesto da una fascia notevole di utenza turistica”.
Nel video servizio a inizio a inizio articolo le interviste complete a Claudio Scajola, Massimo Di Fazio (sindaco di Triora) e Federica Lanteri (sindaco di Briga Alta).