Inusuale conferenza stampa dell’opposizione di centrosinistra in consiglio comunale a Imperia questo pomeriggio, che oggi avrebbe dovuto tenere in Comune un incontro relativo al bilancio comunale per denunciare il comportamento dell’organo di revisione.
In segno di protesta, dopo essersi visti negare dal presidente del consiglio comunale, Simone Vassallo, il permesso di poter utilizzare la sala Commissioni Consiliari, i consiglieri hanno parlato alla stampa direttamente dalle scalinate del palazzo civico del capoluogo.
“La condizione essenziale per un ordinato confronto democratico – dicono congiuntamente i consiglieri di minoranza – anche e soprattutto in una situazione di netta divergenza sui temi, è il corretto funzionamento degli organismi di garanzia, che devono garantire tutte le parti in campo. Nel Comune di Imperia questa condizione manca da tempo, perché alcune delle figure di garanzia (il presidente del consiglio comunale e ora anche il collegio dei revisori dei conti) sono trascinate nel gorgo del sistema di gestione di potere di un sindaco che si rifiuta di rispettare e accettare il legittimo diritto di critica e iniziativa politica delle opposizioni. In consiglio comunale assistiamo, da parte del sindaco, a una ormai consolidata azione di delegittimazione e denigrazione dei gruppi di minoranza, accompagnata dall’uso sistematico dell’insulto, con la sua maggioranza impegnata in una strategia di fuga dal confronto (usando la tattica di far mancare il numero legale o chiedere di ritirare le pratiche portate dalle opposizioni per poi rifiutare di intervenire e votare contro senza motivarlo), che ha ben poco di democratico e istituzionale”.
“Dopo aver ricevuto il rifiuto del collegio dei revisori (organo tecnico di garanzia dell’intero consiglio comunale) a confrontarsi e fornire risposte a quesiti su fondate e argomentate problematiche relative al bilancio – rifiuto che, per le dinamiche con cui si è manifestato, rende evidente un’azione di condizionamento da parte dell’amministrazione – oggi riceviamo da parte del presidente del consiglio comunale anche quello all’uso della sala dei gruppi consiliari per fare una conferenza stampa”, spiegano i consiglieri d’opposizione. “La motivazione del rifiuto, ovvero che ‘per prassi consolidata l’utilizzo di spazi comunali non è concesso ai consiglieri comunali per fare comunicazioni pubbliche’, svela l’idea di democrazia del presidente Vassallo, che ritiene che la casa comunale sia di ‘proprietà’ di chi governa e non di tutte le forze democraticamente rappresentate nel consiglio, a cui lui dovrebbe garantire diritti, dignità e rispetto. Consigliamo al presidente Vassallo, che nel rifiuto incredibilmente specifica che i gruppi consiliari dovrebbero utilizzare le sedi dei rispettivi gruppi consiliari (ovvero il Municipio), di rinominare la sala Commissioni Consiliari (che, per regolamento e prassi democratica, è anche a disposizione dei gruppi consiliari) in ‘sala del faraone‘”.
“Un grave fatto di mancata democrazia – commenta a margine dell’incontro il consigliere del Partito Democratico Ivan Bracco. – In tutti gli enti, dai Comuni al Parlamento, sono previsti gli spazi dell’opposizione. Il fatto che sia stata negata la possibilità di tenere una conferenza su un tema centrale come il bilancio è di una gravità enorme. Per quanto riguarda quest’ultimo, i revisori sono stati convocati con le firme dei consiglieri della commissione specifica. Sono venuti, hanno dichiarato di ascoltare e rispondere per iscritto alle perplessità delle minoranze e lo stesso giorno hanno replicato senza rispondere e senza leggere le motivazioni per le quali sono stati convocati. Il bilancio è l’atto principale dell’amministrazione e i soldi sono soldi dei cittadini, non di chi siede su quelle poltrone”.
“Se volessimo fare polemiche sterili o discutere di aspetti puramente politici, li solleveremmo in consiglio comunale – commenta Lucio Sardi, di Alleanza Verdi Sinistra. – Abbiamo sollevato delle problematiche di natura tecnica su come vengono calcolati degli accantonamenti previsti dalla norma e sugli enti locali per quanto riguarda i crediti tributari. Abbiamo sollevato un problema relativo a come vengono contabilizzati nel bilancio del comune i proventi del codice della strada, una voce importante, oltre ad essere a rischio. E abbiamo sollevato una problematica relativa a molte voci di bilancio che sono delle entrate una tantum a fronte di spese costanti. Quindi abbiamo cercato di interloquire con i revisori non per fare polemica, ma per avere dal collegio di revisori una valutazione ulteriore su alcune problematiche che devono essere valutate per il bene della città. In passato è già successo che il Comune avesse un bilancio ingessato e che qualcuno sia arrivato a fine mandato dando fondo a tutte le risorse per poi lasciare la patata bollente a qualcun altro. Se i revisori pensano di potersene tirare fuori da un compito che a norma gli spetta, noi faremo presente queste questioni ad altri enti preposti, in particolare alla Corte dei Conti, quando riterremo ci saranno problemi”.
Prima di concludere, Bracco ha poi commentato l’andamento della raccolta firme per il referendum abrogativo del cosiddetto “Piano della sosta”, che punta a una riduzione dei parcheggi a pagamento nel territorio comunale.
“Le firme devono arrivare a 1.500 – riprende Bracco – in neanche 10 giorni, nonostante il maltempo, abbiamo raccolto 900 firme. Ci informano in questi minuti che i cittadini stanno rispondendo bene e si stanno recando agli uffici elettorali preposti in Comune a firmare. Un atto democratico importante. Si tratta della prima volta che avviene un referendum comunale a Imperia”.
Nel video servizio a inizio articolo, le parole dei consiglieri Ivan Bracco, Lucio Sardi e Daniela Bozzano.