Un nuovo appuntamento per la rassegna letteraria Cervo in Blu d’Inchiostro, curata dalla Prof.ssa Francesca Rotta Gentile. Sabato 8 marzo alle ore 17:00 al Castello dei Clavesana di Cervo si parlerà dello scrittore Francesco Biamonti in collaborazione con l’Associazione Amici di Francesco Biamonti.

L’incontro di Cervo vedrà la partecipazione del prof. Matteo Grassano, docente di Letteratura Italiana presso l’Università di Bergamo, imperiese di nascita e autore di un approfondito studio su Francesco Biamonti, pubblicato nel 2019 e intitolato “Il territorio dell’esistenza – Francesco Biamonti (1928-2001). Lo affiancherà Corrado Ramella, libraio, presidente dell’associazione Amici di Francesco Biamonti, che dal 2002 svolge attività di valorizzazione e della figura e dell’opera dello scrittore di San Biagio della Cima.

Lo “scrittore di confine”.

Nella  conferenza, oltre a mettere in rilievo la figura di Francesco Biamonti sia dal lato umano e biografico, sia da quello di scrittore appartato e di confine che ha sempre avuto un forte rapporto con il suo territorio, verranno approfonditi temi e concetti appartenenti alla sua poetica e alla sua visione del mondo: il paesaggio, la storia, il confine, gli esclusi, la solitudine esistenziale, il progresso e la sua dimensione tragica; si farà riferimento al suo stile e alla sua prosa poetica; si parlerà dei suoi riferimenti filosofici e letterari, senza trascurare anche il suo impegno etico e civile. In definitiva si proverà per quanto possibile a fornire un quadro a tutto tondo dell’uomo, dello scrittore e dell’intellettuale.

Francesco Biamonti

Nato nel 1928 a San Biagio della Cima, dove trascorre gran parte della sua vita, a parte un periodo, fra gli anni ‘50 e ‘60, in cui si trasferisce a Ventimiglia e dove svolge l’attività di bibliotecario. Diplomato in ragioneria, si iscrive all’Università Orientale di Napoli che abbandona dopo pochi mesi. Inizia quindi un intenso percorso di formazione personale che gradualmente lo porta ad approfondire la poesia e la letteratura italiana, così come quella francese, con uno sguardo approfondito anche sulla filosofia d’oltralpe, vivendo appieno la temperie culturale degli anni ‘50 e ‘60, sui due lati del confine. Fin da giovane inizia a dedicarsi alla scrittura, con attenzione, cura ed estrema dedizione, fino alla pubblicazione nel 1983, a più di cinquant’anni, in seguito all’incontro con Nico Orengo e soprattutto con Italo Calvino, del suo primo romanzo, “L’angelo di Avrigue”, presso la casa editrice Einaudi. Seguiranno altri tre romanzi e un quarto incompiuto. Viene a mancare nel 2001 sempre a San Biagio.