Dopo ‘Insuperabile‘ nel 2022, piazzatosi 17esimo, Rkomi torna a partecipare al Festival di Sanremo con il brano ‘Il ritmo delle cose‘.

Il giovane cantante presenta una canzone movimentata, ma con un significato profondo, che apre un mondo su quello che sarà il suo nuovo album: “Tutto quello che circonda il mio prossimo progetto e ‘Il ritmo delle cose’ è stato fatto per essere un accompagnamento, ciò che succede ritmicamente è un modo per dare la giusta attenzione a quel che sono le parole e non solo. Il ritornello personalmente mi ricorda una sorta di Slow Motion, visto che arriva dopo due strofe molto serrate.”

“Il ritmo delle cose arriva come primissimo elemento, episodio, dopo un periodo per me molto stressante psicologicamente, un momento che sta tra i 29 e i 30 anni, il classico ingigantire e appesantire perché spaventati dal 3 che anticipa lo 0. E’ un periodo in cui mi sono messo in dubbio, mi sono domandato cosa accadesse nella mia vita vedendo i primi amici sposarsi e avere dei bambini. Dopo un viaggio in India mi sono reso conto che non è successo granché solo perché ho compiuto trent’anni, mi sono tranquillizzato. Il prossimo progetto sarà uno zoom di alcuni temi presenti nel brano portato a Sanremo”.

“La parola ‘Decrescendo’ nel testo de ‘Il ritmo delle cose’ è un tornare indietro. Un decrescendo verso il mio passato, la mia famiglia, la mia crescita, il periodo in cui andavo in terapia. Trovo molto giusto e opportuno raccontarsi a un terapista, specialmente per i giovanissimi, che ci siano dei problemi o meno. Il mio prossimo progetto si addentrerà di più in quelli che sono i miei mostri passati e presenti, con cui ho comunicato parecchio”, spiega ancora.

Rispetto all’esibizione di questa sera l’artista traccia i motivi della scelta di Francesca Michielin come co-star e del brano stesso: “All’idea di Carlo Conti di aprire questi duetti con altri artisti in gara ho preso subito la palla al balzo per approfittare di una collaborazione passata non avvenuta con Francesca. Ci conoscevamo già e siamo amici, le ho proposto io di partecipare a questa serata insieme. Facendo rap ho sempre avuto un po’ paura delle cover. Ci siamo confrontati dal punto di vista stilistico e musicale per scegliere quale canzone cantare e abbiamo scelto Cesare Cremonini per ciò che rappresenta e ha fatto per noi e per il pubblico italiano”, spiega Mirko. “Prima di tutto abbiamo iniziato a capire dove entrambi stavamo andando artisticamente: sono un estimatore delle origini delle cose, anche se reputo opportuno mettere del nostro in questa rivisitazione. Volevamo entrare l’uno nel mondo dell’altra e far sì che questi mondi facessero parte di un unico arrangiamento“.

“Ci saranno le date nei palazzetti prossimamente, ma il disco uscirà sicuramente prima. Questa partecipazione al Festival arriva dopo un momento di riflessione personale, ci sono dei grandissimi cambiamenti tra il mio primo Sanremo e il secondo, derivanti dall’età e dalle esperienze. Collegandomi al senso de ‘Il ritmo delle cose’, che è provare a galleggiare nel mondo di emozioni che è la vita: come persone crescendo diventiamo consapevoli che la stabilità è difficile da trovare. I cambi di corrente sono normali e naturali. Sto imparando a stare a galla stando al ritmo delle cose per l’appunto”, racconta in sala stampa.