I carabinieri della compagnia di Sanremo hanno identificato e denunciato in stato di libertà tutti gli autori della violenta rissa avvenuta dello scorso giugno in Via Palma, nel centro storico della Città dei fiori. In totale le persone denunciate in stato di libertà nei vari episodi sono 13.
La rissa era soltanto l’episodio di finale di una serie di aggressioni tra marocchini. Nei giorni immediatamente precedenti ai fatti, il 1 e 2 giugno, si erano verificate altre due aggressioni, in via Martiri della Libertà, in cui sono rimasti feriti due magrebini. Anche per quei due episodi i carabinieri hanno individuato gli autori e denunciato in stato di libertà per lesioni personali aggravate e porto di armi atte ad offendere un diciottenne siriano e un quarantacinquenne marocchino.
Alla base di questi scontri vi era la tentata rapina di una borsetta perpetrata ai danni di una donna, compagna di uno degli extracomunitari coinvolti. Anche in questo caso i carabinieri sono risaliti all’identità dei responsabili, tre magrebini denunciati in stato di libertà per tentata rapina in concorso. Questi non sono riusciti a portare a termine la rapina della borsetta della donna a causa dell’intervento di una terza persona. Da questo episodio sono scaturite una serie di aggressioni-vendetta tra magrebini, fino alla rissa di via Palma.
Protagonisti della vicenda due gruppi di magrebini che si sono affrontati nei vicoli della Pigna armati di pietre e coltelli. Un episodio di violenza che aveva creato scalpore nella popolazione, soprattutto a seguito di un video pubblicato su Facebook. Proprio dal video sono partite le indagini condotte che hanno portato all’identificazione di tutti i soggetti coinvolti e a risalire al movente della rissa.
Per l’episodio di via Palma, invece, sono stati denunciati in stato di libertà 8 magrebini, quasi tutti tunisini tra i 20 e i 30 anni di età. Non si esclude che a carico dei soggetti coinvolti possano essere emesse dall’Autorità giudiziaria delle misure cautelari. Alcuni di loro si trovano già in carcere per altri reati.