“Solo pochi giorni fa, rispondendo alle osservazioni dei comitati, Anas ribadiva: ‘Il progetto dell’Aurelia bis di Imperia non cambia’. Mentre il Comune ‘si finge morto’, i tecnici della Regione, ora che la giunta è decapitata, cercano di modificare un progetto impattante e vecchio di 15 anni”, esordisce il PD Imperia. “Dopo le risposte, ritenute insufficienti, inviate da Anas a luglio, la direzione generale Ambiente di Regione Liguria ha recentemente freddato il ‘tutto-va-bene’ dei Signori del Fare (male e tardi!) chiedendo al commissario straordinario per l’Aurelia bis una lunga lista di documenti con una nota di quattro pagine piene di osservazioni”.
“Nella lettera dei tecnici regionali viene richiesta documentazione riguardante l’assetto fluviale dei torrenti Prino, Caramagna, Artallo, Baitè e Campi Rossi. A queste si aggiungono obiezioni su aspetti geologici, correnti elettromagnetiche, rocce da scavo e rumore”, spiega il PD. “Le richieste più rilevanti, tuttavia, riguardano il tracciato. Oltre alla modifica in corrispondenza del torrente Impero, viene chiesto conto, nero su bianco, degli ‘impatti cumulativi dell’opera’ e delle ‘motivazioni del posizionamento in sponda destra del Prino dello svincolo’. In pratica, tutto quello che cittadini e comitati chiedono da anni. Anas ha richiesto altri 60 giorni per rispondere: come sempre, la fretta è stata pessima consigliera”.
“Le osservazioni dei tecnici regionali”, sottolineano i consiglieri Deborah Bellotti ed Edoardo Verda del Partito Democratico, “sono la dimostrazione evidente di come questa vicenda sia stata gestita in modo superficiale e arrogante. A marzo dello scorso anno, accompagnato dagli assessori regionali per la solita foto opportunity, il sindaco parlava di ‘tempi velocissimi per arrivare al progetto esecutivo’ e di ‘inizio dei lavori entro il 2024’. Dopo oltre 500 giorni siamo al punto di partenza e la stessa struttura tecnica della Regione mette pesantemente in dubbio l’intero impianto progettuale, puntando il dito soprattutto sullo svincolo in sponda destra del Prino, una scelta ideologica, costosa e senza senso”.
“In tutto questo”, proseguono Bellotti e Verda, “il Comune tace sul tracciato ma chiede, per di più fuori tempo massimo, di spostare a Barcheto 250 mila metri cubi di materiale per la realizzazione dell’autoporto”.
“Questa vicenda dimostra una volta di più”, concludono i consiglieri dem, “come dall’amministrazione, sorda alle richieste di cittadini e comitati, arrivino solo scelte unilaterali sbagliate e comunicati che, ogni sei mesi, non sanno far altro che spostare la data di inizio dei lavori all’anno successivo. Siamo e saremo a fianco dei comitati perché le loro istanze vengano accolte e dopo le elezioni Regionali riprenderemo in mano il progetto rivedendone carenze ed errori”.