Per la seconda volta in pochi giorni, Rivieracqua, supportata dalle forze di Polizia Provinciale e Locale, ha tentato di accedere al Consorzio Irriguo e Potabile di Cipressa e Costarainera, trovando però i cancelli sbarrati. All’interno, i soci dell’azienda, attiva dal 1928 e responsabile della gestione dell’acqua irrigua e potabile per i due comuni, erano determinati a far valere le loro ragioni.
Questo nuovo episodio segue il provvedimento del commissario all’Ato Idrico, Claudio Scajola, che ha ordinato la presa di possesso degli impianti. Rispetto al confronto di venerdì 4 ottobre, la tensione è risultata palpabile.
Un momento cruciale della mattinata è stato l’arrivo di Andrea Orlando, che ha raggiunto un gruppo di rappresentanti del centrosinistra locale in segno di solidarietà ai soci del consorzio. Dopo aver visitato l’impianto, Orlando ha commentato la situazione definendola “un fallimento della politica nel confronto democratico, che crea un grave precedente in cui chiunque, in modo arbitrario, può aggredire i beni di privati cittadini”.
Le parti coinvolte si sono riunite nei pressi del cancello, dando vita a un acceso dibattito tra il candidato governatore, gli avvocati del consorzio e le forze dell’ordine. Al centro della discussione la legittimità del provvedimento del commissario dell’ato idrico, contestato dai soci e dai loro legali.
“Qui non siamo in Unione Sovietica”, ha esordito Orlando, aggiungendo che “non è compito del commissario ad acta dell’ato idrico utilizzare la forza pubblica per aprire gli impianti”.
Dopo un lungo confronto, è stato organizzato un tavolo di negoziazione tra gli avvocati delle due parti e la Polizia locale, mirato a gestire pacificamente la situazione.
“Noi stiamo solo evidenziando che state violando una proprietà privata”, ha dichiarato l’avvocato Claudio Pesce. “Ora dipende da voi. Se il comandante decide di usare la forza pubblica, noi non intendiamo resistere, ma è lui a dover valutare se ha il potere di farlo”.
Aggiungendo un’ulteriore nota, l’avvocato Giancarlo Giordano ha affermato: “Possiamo registrare a verbale che questa azione si basa su un provvedimento illecito. Pertanto, l’operazione in corso non è legittima. Tuttavia, non possiamo opporci all’operato della forza pubblica, quindi daremo accesso. Questo non implica accettazione del provvedimento. Non è pensabile consigliare di commettere un reato. L’ordinanza prevede la consegna dei beni strumentali del consorzio, e ciò avverrà; poi la palla passerà a Rivieracqua”.
Nessuna dichiarazione invece dai legali rappresentanti di Rivieracqua.
Il presidente del Consorzio, Giovanni Battista Martini, ha fatto sapere: “Non farò resistenza alla polizia, ma Rivieracqua non entrerà”. La trattativa si è quindi arenata in attesa di aggiornamenti dalla prefettura.
Verso le 11, le forze dell’ordine si sono ritirate, riportando una certa calma nella principale via di San Lorenzo al Mare.
Successivamente, l’avvocato Giordano ha fornito un aggiornamento sulla situazione, spiegando che, sebbene il presidente del Consorzio avesse espresso disponibilità a consentire l’accesso alla Polizia senza resistenza, non avrebbe comunque permesso l’ingresso al personale di Rivieracqua. Di conseguenza, la Polizia provinciale ha deciso di interrompere ulteriori interventi.
“L’atto è impugnabile e sarà impugnato”, ha affermato Giordano. “La Polizia provinciale ha ritenuto non fosse opportuno proseguire con un’attività esecutiva. Non ci saranno ripercussioni sul presidente, poiché ha già dimostrato disponibilità. Non credo che questa vicenda avrà risvolti penali”.
Il 17 ottobre è previsto un nuovo incontro tra l’ato idrico, Rivieracqua, il Consorzio Irriguo e i sindaci di Cipressa e Costarainera, che si terrà nella sala consiliare della Provincia.
La questione rimane aperta, ma anche questa volta i cancelli del Consorzio restano chiusi.
Nel video le immagini degli eventi della mattinata in ordine cronologico e le interviste ad Andrea Orlando ed all’avvocato Giordano.