mercato coperto ventimiglia

“Dopo ben 24 giorni di chiusura il gruppo del Partito Democratico accoglie finalmente un atto ufficiale relativo alla riapertura del mercato”, esordisce il Circolo di Ventimiglia del partito dopo l’incendio che ha colpito l’edificio ventimigliese a inizio settembre. “In queste tre settimane la giunta ha cambiato versione più volte, tra tentennamenti e confusione, ma ora la verità è chiara”.

La delibera N.180 del 23 settembre 2024, prosegue il PD di Ventimiglia, stabilisce che “L’Area Tecnica comunale procederà tempestivamente con tutti gli adempimenti necessari per progettare e realizzare gli interventi indispensabili per la messa in sicurezza del Mercato Coperto di via Repubblica, che risulta essere formalmente di proprietà della società Civitas S.r.l. in liquidazione, di cui il Comune è socio unico al 100% delle quote”.

Il PD dichiara che “fino ad oggi nulla di concreto è stato fatto per garantire la sicurezza della struttura. E la riapertura, prevista per il 7 novembre, si allontana ulteriormente”.

“Perché i produttori non possono essere temporaneamente spostati nelle vie adiacenti, consentendo loro di lavorare?”, si chiede il PD. “Perché non si è verificata subito la stabilità della pescheria e dei chioschi, permettendo almeno una riapertura parziale del mercato? E perché, dopo la bocciatura del cosiddetto ‘piano B’ (lo spostamento del mercato alla ex-GIL), non si è proposta una soluzione alternativa come una tensostruttura nel centro cittadino?”

Secondo il Circolo PD, ogni giorno di chiusura comporta perdite significative per gli operatori del mercato coperto e per l’intera città. “Se non si agisce immediatamente, il rischio è che questa situazione comprometta definitivamente il tessuto economico di Ventimiglia”.

Il PD conclude con un appello al sindaco e agli assessori competenti, Agosta e Calimera: “Chiediamo loro di prendersi una pausa dalla campagna elettorale e di concentrarsi sulla ricerca di soluzioni concrete e immediate. Dopo 24 giorni di immobilismo, la città, i commercianti, le 100 famiglie che lavorano nel mercato e tutti i cittadini non possono più permettersi di aspettare”.