“La realizzazione di un biodigestore nella provincia di Imperia rappresenterebbe un’importante opportunità per i Comuni, consentendo loro di disporre di maggiori risorse per ridurre il PEF (Piano Economico Finanziario), ovvero la spesa complessiva che ogni amministrazione comunale deve sostenere per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti”, esordisce il consigliere comunale d’opposizione a Imperia, Luciano Zarbano.
“Questo potrebbe tradursi in significative riduzioni della Tari, con evidenti benefici per i cittadini”, sottolinea il capogruppo di Imperia senza Padroni. “Anche nella nostra provincia, esattamente nel comune di Taggia in zona Colli, è stata prevista la costruzione di un biodigestore, la cui progettazione, realizzazione e gestione è stata affidata dalla Provincia di Imperia ad una società imperiese. La Provincia, per ottenere il finanziamento ministeriale sulle risorse del PNRR, si è avvalsa della consulenza di una società di Piacenza, la stessa società alla quale il Comune di Imperia ha già affidato una quindicina di incarichi. Questa società ha fornito tutti gli elementi necessari affinché la Provincia potesse ottenere un finanziamento dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica di circa 6 milioni e mezzo di euro (PNRR) per la realizzazione dell’impianto”.
“Tuttavia pare che siano sorte alcune criticità”, prosegue Zarbano. “La società imperiese incaricata della progettazione, realizzazione e gestione, ha richiesto un parere pro veritate ad un professionista esperto in materia di PNRR, il quale ha sollevato dubbi sulla legittimità dei presupposti per l’ottenimento del finanziamento. Tali problematiche potrebbero avere serie conseguenze, sia di natura penale che risarcitoria, a carico della Provincia di Imperia che ha chiesto ed ottenuto il finanziamento. Infatti tutto ruota sulla dichiarazione ufficiale che il polo impiantistico sarebbe sorto su più impianti distinti ed autonomi, mentre nella realtà pare che l’impianto sia uno ed indivisibile, con la conseguenza che le singole porzioni non sembrano dotate di un’autonomia funzionale. Di fronte a questa situazione di incertezza, la Provincia di Imperia ha deciso di rivolgersi al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, richiedendo un parere/permesso per poter proseguire con il progetto, nonostante le basi per considerare legittimo il finanziamento sembrino tutt’altro che solide”.
Il capogruppo in consiglio comunale Luciano Zarbano auspica che si faccia al più presto piena chiarezza sull’intera vicenda “per garantire che le risorse pubbliche vengano impiegate in modo corretto e a solo beneficio della collettività”.
“Il primo segno di corruzione in una società ancora viva si ha quando il fine giustifica i mezzi. Ma la prova che la nostra non è più viva è data dal fatto che i mezzi sono diventati il fine (Georges Bernanos)”.