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Se l’estate 2024 è iniziata ufficialmente con la conclusione delle elezioni amministrative ed europee, la fine della bella stagione segnerà per la Liguria l’avvio del percorso che, questo autunno, porterà all’elezione del nuovo presidente della Regione, dopo le dimissioni di Giovanni Toti.

Della prospettiva delle elezioni, del ruolo e della composizione che avrà il centrosinistra, ne abbiamo parlato, in una lunga intervista in studio, con Sergio D’Aloisio, oggi nella direzione nazionale di Centro Democratico, partito fondato nel 2012 all’ex presidente della Regione Lombardia e sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri durante il Governo Draghi Bruno Tabacci.

In qualità di membro del consiglio nazionale del partito e referente per il Ponente ligure, D’Aloisio, che in passato ha ricoperto la carica di sindaco di Santo Stefano al Mare dal 1988 al 2001, si è soffermato in questo incontro sul ruolo del centrosinistra, sulla necessità di bilanciare i rapporti fra la Regione ed il resto del territorio, ma non solo. Centro Democratico intende infatti attivare un’iniziativa a livello nazionale per riportare il quorum al 50%+1 per quanto riguarda le elezioni amministrative, che nei 29 comuni della provincia di Imperia al voto nell’ultima tornata hanno visto molti di essi presentarsi a lista unica, spesso con una partecipazione non proprio esaltante.

“Lo ritengo basilare da un punto di vista democratico. La presentazione di una sola lista la ritengo uno sfregio alla democrazia”, commenta D’Aloisio. “Dipende dallo scarso interesse che si ha verso la politica. Non si può certo obbligare la gente a candidarsi, ma nel momento in cui si presenta una sola lista, allora questa deve avere la maggioranza dei cittadini a legittimarla, perché altrimenti diventa una cosa insopportabile, tenendo conto anche che i sindaci oggi, rispetto ai miei tempi, hanno un potere enorme. Il sindaco oggi nomina gli assessori, sceglie il segretario comunale. I consigli comunali già hanno perso molto potere, per lo meno per una democrazia che si definisce tale. Che il sindaco venga legittimato tramite voto dalla maggioranza dei cittadini mi sembra il minimo sindacale”.

Il tema centrale del colloquio sono state le prossime elezioni regionali.

“Per vincere le elezioni servono i numeri e per raggiungerli servono diverse forze”, prosegue D’Aloisio. “Per fare ciò serve che ognuno rinunci a qualcosa pur di mettere assieme un programma condiviso. Molte forze lo hanno capito, alcune stanno facendo qualche resistenza, ma sono ottimista che raggiungeremo la più ampia maggioranza possibile”.

“Andrea Orlando è il candidato giusto. Ha un curriculum più che decoroso che in pochi possono vantare in questi trent’anni di carriera. Inoltre non abbiamo tempo di mettere in pista un candidato nuovo. Siamo a tre mesi scarsi dalle elezioni, non abbiamo il tempo di inventarci un candidato. Orlando va bene e può essere un candidato vincente”, ha concluso.

Nel video servizio a inizio articolo l’intervista integrale a Sergio D’Aloisio.