Dopo 10 anni di successi ed applausi il mare di Arma e di Taggia, ha perso la Bandiera Blu dell’Europa. Un brutto colpo per le spiagge sabbiose, gli stabilimenti balneari, per i residenti, per il turismo, per chi sceglie la Riviera dei Fiori per le vacanze, per chi compra casa per venire a vivere al sole. Per le attività commerciali, per la storia, l’arte, l’importanza e la rispettabilità che questo antico, territorialmente ruvido ma strategico e fiero borgo contadino che, nei secoli, non si è mai arreso riuscendo sempre a costruire, difendersi, svilupparsi nei secoli sino a diventare uno dei centri storici più importanti della Liguria dopo Genova. Taggia non si è mai piegata a niente, agli antichi romani, ai saraceni, persino a Napoleone in persona. Perdere la Bandiera Blu significa che la qualità delle acque, in certi lidi, momenti e spiagge del mare, non è ottimale per la balneazione. Per i casi più gravi, secondo indagini e prelievi dell’Arpal e di altri specifici controlli ecologici, scientifici, igienico-sanitari scatta, per fortuna non è il caso di Arma, il “Vietato fare il bagno”.
Comunque un duro colpo per Taggia soprattutto perché arrivato dopo la giustificata euforia e la grande pubblicità avuta sui giornali e media di qualche settimana fa quando si è scoperto che, scavando nella spiaggia sabbiosa del Piccolo Lido, della famiglia Cichero, per la prima volta nella storia di Arma, hanno nidificato tartarughe Caretta Caretta e che, entro agosto, nasceranno ed entreranno subito in mare centinaia di tartarughine. Il fatto straordinario è che le tartarughe marine Caretta Caretta, specie protetta che rischia l’estinzione, depongono le uova sotto la sabbia a pochi metri dal mare e nidificano in spiagge ed acque marine incontaminate. È quindi legittimo domandarsi cosa stia accadendo. Arma e Taggia hanno perso la Bandiera Blu per inquinamento o per altro? È stato forse, e sottolineiamo forse, sbagliato qualcosa durante gli esami, i controlli scientifici? Oppure il fiuto, le capacità naturali, l’istinto millenario delle tartarughe Caretta Caretta nel trovare spiagge e mari incontaminati dove deporre le uova, nidificare e mettere al mondo centinaia di tartarughine sono venuti meno? O addirittura, poverine, come noi della generazione Z anche loro hanno bisogno dell’intelligenza artificiale?
In attesa di risposte certe, per dirla come Agatha Christie, regina del giallo, se è vero che “tre indizi fanno una prova” segnaliamo che in redazione dall’inizio dell’estate ci arrivano telefonate, foto, segnalazioni, malumori di turisti che hanno acquistato casa per le vacanze a Taggia, che si lamentano fortemente per la raccolta rifiuti che non funziona. Per il degrado, lo sporco di antichi vicoli, di stradine e costruzioni medioevali restaurati. Angoli, zone molto belle del centro storico, Via Littardi, Via San Dalmazzo, la Via e la Chiesa di Santa Lucia, Salita Sforza, spazi per arrivare alla Chiesa dei Cappuccini diventati, purtroppo, un inaccettabile ed indecoroso water closet all’aperto per cani. Maleducazione dei proprietari che lasciano fare i propri bisogni a Fido, Lassie, Black, Roky su marciapiedi, nei giardini, lungo i carrugi senza poi raccogliere le deiezioni. Non puliscono, in barba alle sanzioni, a multe anche giustamente salate che vanno da 30 sino a 200 euro di cui non si hanno notizie. Alcuni turisti, stanchi, costretti a pulirsi stradine, acciottolati da soli con scope e getti d’acqua ci hanno detto (nome e cognome) di essersi rivolti in Comune chiedendo direttamente a pubblici amministratori, gentilmente, di aumentare servizi e personale ecologici anche nella città vecchia, dove Tabia ha le radici, alla pari di altre zone più centrali, più nuove. Per ottenere qualche risultato concreto sarebbe stato anche consigliato di inviare, a sorpresa, ogni tanto vigili urbani anche in quei luoghi e multare chi continua a non rispettare le regole igieniche basilari e della buona educazione. Insomma non contravvenire solo o prevalentemente chi lascia l’auto in divieto di sosta, anche per poco tempo, anche se costretti, non essendoci parcheggi liberi o a pagamento a sufficienza.
Sindaco Mario Conio, vicesindaco Espedito Longobardi (ex maresciallo comandante dei Carabinieri, con delega anche proprio ai parcheggi), battete un colpo, date una scossa all’intera vostra maggioranza e all’opposizione. Chi amministra centri come Arma e Taggia, che puntano ad un turismo vero, sano, duraturo, moderno, sia di destra, centro, sinistra, bianco, rosso, nero o trasparente, civico o politico, deve saper scegliere priorità, dare segnali, dimostrare con fatti concreti, non verbi al plurale, di essere all’altezza del ruolo pubblico che ricopre. Garantire a tutti, residenti e villeggianti, ricchi e meno fortunati, servizi, sicurezza, lavoro ed ospitalità adeguati a 360 gradi. Anche le tartarughe Caretta Caretta ringrazierebbero.