Non rallenta l’azione del Comitato “No al CPR nel Golfo Dianese”, volta a scongiurare l’apertura di un centro di permanenza e rimpatrio nell’ex Caserma Camandone, sul territorio di Diano Castello.
Dopo la manifestazione del 27 aprile scorso e la “serrata” delle attività commerciali e ricettive di sabato 25 maggio sono proseguite, da parte del presidente del Comitato e sindaco di Diano Castello Romano Damonte, le interlocuzioni con la Regione Liguria, nella persona del vicepresidente Alessandro Piana, mentre anche i parlamentari eletti sul territorio, Edoardo Rixi (Lega) e Gianni Berrino (FdI) sono nuovamente stati sollecitati a fornire il loro contributo per evitare una scelta che penalizzerebbe fortemente l’intero Golfo Dianese in considerazione dell’elevata vocazione turistica della zona.
“Abbiamo condiviso, apprezzato e sostenuto l’iniziativa del Comune di Diano Castello che attraverso un legale di fiducia ha avviato l’iter per avere tutti gli atti in possesso del Ministero relativi alla vicenda – dicono dal Comitato – mentre confidiamo nel vicepresidente di Regione Liguria Piana che abbiamo sentito frequentemente sul tema e che ha anche pubblicamente manifestato il proprio impegno sulla vicenda. Siamo uniti tra amministratori e imprenditori in una battaglia bipartisan nell’interesse dei cittadini del Golfo e riteniamo che il Comitato – concludono – sia l’unico soggetto che può avere la forza di spuntarla, a differenza di singole iniziative da parte di chi ha dimostrato di preferire una fuga estemporanea in solitaria all’azione di un gruppo unito e coeso nel proprio obiettivo, così come ci hanno sempre chiesto i nostri concittadini”.