“Poteri forti (o quasi)”, il nuovo libro di Ferruccio de Bortoli, che tanto ha fatto già discutere nelle scorse settimane in relazione al caso della Banca Etruria, ed in particolare sulle rivelazioni riguardanti la sottosegretaria di Stato Maria Elena Boschi circa il ruolo avuto nella vicenda quando era ministro del governo Renzi, approda anche a Riva Ligure.
“La nostra rassegna letteraria – commentano il Sindaco Giorgio Giuffra e l’Assessore al Turismo Francesco Benza – si impreziosisce con la presenza a sorpresa di un’autorevole firma del giornalismo italiano. Sarà sicuramente una serata curiosa – continuano – durante la quale emergeranno dettagli inediti della recente storia repubblicana. Il libro di De Bortoli è il caso editoriale di questa estate.”
L’ex direttore del Corriere della Sera, in una stimolante serata dall’ingresso libero, fornirà un interessante spaccato sulle memorie (contenute nel libro) di oltre quarant’anni di giornalismo italiano. Scena e retroscena del potere in Italia, dalla finanza alla politica e alle imprese, dai media alla magistratura, con i ritratti dei protagonisti, il ricordo di tanti colleghi, episodi inediti, fatti e misfatti, incontri, segreti, battaglie condotte sempre a testa alta e personalmente: per la prima volta, Ferruccio de Bortoli, un punto di riferimento assoluto nel giornalismo internazionale, racconta e si racconta. Con molte sorprese.
“I buoni giornalisti, preparati, esperti, non s’inventano su due piedi. Ci vogliono anni. Cronisti attenti che vadano a vedere i fatti con i loro occhi, non fidandosi dell’abbondanza di video, sms, tweet e post su Facebook. Che vivano le emozioni dei protagonisti, le sofferenze degli ultimi, le ragioni degli avversari e persino dei nemici. Che non siano mai sazi di verifiche, ammettano gli errori inevitabilmente frequenti, e conquistino la fiducia dei loro lettori e navigatori ogni giorno, ogni ora.
Giornalisti indipendenti, con la schiena dritta, che non cedano alla comoda tentazione del conformismo. Dimostrandosi utili alla società e al loro paese non facendo mancare verità scomode e sopportando sospetti e insulti di chi non le vorrebbe sentire. È accaduto molte volte. Una classe dirigente responsabile affronta per tempo e al meglio i problemi seri che un giornalismo di qualità solleva. Certo, è scomodo, irritante. Qualche volta apparentemente dannoso. Ma quanti sono i danni di ciò che non abbiamo saputo o non abbiamo voluto vedere. Un buon giornalismo, in qualunque era tecnologica, rende più forte una comunità. Quando tace o deforma, la condanna al declino. Negli ultimi anni in Italia, salvo poche eccezioni, è successo esattamente questo.”
Ferruccio de Bortoli è nato a Milano il 20 maggio 1953. Laureato in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano, è giornalista professionista dal 1975. Ha cominciato a lavorare al Corriere della Sera nel 1979 come cronista per poi passare alle pagine economiche. È stato caporedattore dell’Europeo e del Sole 24 Ore. Nel 1997 viene nominato direttore del Corriere della Sera; lo lascia nel 2003. Dal 2003 al 2005 è stato amministratore delegato di RCS Libri e presidente della casa editrice Flammarion. Dal 10 gennaio 2005 al marzo del 2009 è stato direttore responsabile del Sole 24 Ore e direttore editoriale del Gruppo Il Sole 24 Ore. Dall’aprile 2009 all’aprile 2015 dirige per la seconda volta il Corriere della Sera. Dal 2015 è presidente della casa editrice Longanesi e dell’associazione Vidas. Collabora al Corriere della Sera e al Corriere del Ticino.