È in corso il consiglio comunale a Ventimiglia, convocato in seduta pubblica e straordinaria e avente tre punti all’ordine del giorno.
La prima mozione trattata durante il terzo punto all’ordine del giorno, firmata dal consigliere Gabriele Amarella come primo firmatario e dai colleghi Enzo Di Marco, Simone Bertolucci, Matteo Ambesi e Roberto Parodi, è stata quella riferita alla scuola francese della città, sita in Piazza XX Settembre.
La mozione presentata oggi è una conseguenza di due fatti: il primo è che nel mese di febbraio 2024 il Sindaco di Mentone ha comunicato al Comune di Ventimiglia che non potrà più adempiere alle spese di gestione, circa 150.000 euro, e quindi ha richiesto la cessazione dell’attività nel prossimo mese di settembre. In virtù di questo, i genitori dei bambini frequentanti la struttura e i dipendenti della stessa si sono rivolti con preoccupazione ai consiglieri, per cui Vera Nesci e Alessandro Leuzzi, membri del circolo cittadino del Partito Democratico, hanno presentato in passato un’interpellanza.
Il Comune di Ventimiglia è il legittimo proprietario dell’edificio al catasto, concesso in comodato gratuito in seguito alla convenzione firmata per la prima volta nel 1982 rispettivamente dai sindaci di Ventimiglia e di Mentone al fine di realizzare una scuola bilingue.
La scuola dell’infanzia e primaria bilingue conta circa 100 bambini, di nazionalità mista italiana e francese con diversi casi di doppia cittadinanza. Un punto di incontro con il Sindaco della vicina Mentone è stato trovato: verranno ripartiti i costi, per cui il Comune di Mentone pagherà l’affitto e gli stipendi degli insegnanti, mentre il Comune di Ventimiglia si occuperà della manutenzione ordinaria e straordinaria.
A illustrare la pratica è stato il consigliere Gabriele Amarella: “Siamo una città di confine e questa mozione nasce proprio da questo fatto: la Francia è il nostro partner a livello commerciale e offre lavoro a tanti nostri concittadini. Grazie a questa posizione geografica, tra noi e i nostri fratelli francesi è nato l’accordo per questa scuola francese che reputo unica nel suo genere e un’eccellenza per il bilinguismo nella nostra città. Una scuola completamente pubblica che ci insegna a vivere la quotidianità di Ventimiglia, visto che le attività commerciali e i lavoratori frontalieri ogni giorno si interfacciano con la lingua francese.”
“Questa scuola è sintomo di amicizia, collaborazione, attenzione con il nostro vicino geografico. È ovvio che l’istituzione scolastica in questione sia veramente importante e debba essere tutelata”, interviene il consigliere di minoranza Gabriele Sismondini.
“Il tema delle scuole, non solo quella francese, è troppo importante per essere trattato in così breve tempo e con così scarso preavviso. La scuola media “Biancheri”, ad esempio, non può spostare 400 bambini per portare a termine dei lavori programmati da tempo e rimandati fino a oggi. Le strutture scolastiche di questa città sono tutte di competenza del comune, fatta eccezione per i licei che sono di competenza della Provincia, per cui servirebbe un occhio di riguardo. Non capisco sinceramente il senso per cui la maggioranza stia presentando una mozione alla Giunta, cos’è successo?”, prosegue.
A prendere la parola è stato poi il consigliere di maggioranza Roberto Parodi: “Per quello che riguarda il trattato del Quirinale“, citato nel testo della mozione, “e ciò che stiamo facendo nell’ambito del rapporto transfrontaliero vi anticipo che stiamo lavorando su un trasporto pubblico insieme alla giunta e la vicina Mentone, il quale ci porterà un autobus di linea verso la Francia al costo di €2,00 a biglietto. Tornando alla scuola francese, il circolo cittadino del Partito Democratico ha messo in dubbio questa mozione reputandola un attacco al nostro Sindaco e al suo operato. Non è così, al di là delle vostre illusioni da parte mia non posso che essere felice di questa mozione, del resto riguarda anche in parte la mia delega.”
“Con questa mozione abbiamo trattato un problema molto importante per Ventimiglia, non possiamo naturalmente trascurare il fatto perché è un’offerta che da anni si dà ai nostri ragazzi e a cui non vogliamo rinunciare, però ci sono dei costi da sostenere: abbiamo incontrato chi di dovere, parlato e affrontato la questione. Potremo mantenere la scuola francese, andiamo avanti con quello che è il problema e affronteremo l’argomento, cerchiamo di valutarlo nel migliore modo possibile”, commenta il consigliere di maggioranza Rosa Papalia.
“Si parla ovviamente di un servizio alla comunità, una collaborazione con la Francia, si tratta di insegnamento e di bambini. Eticamente anche il nostro partito si allinea assolutamente ai contenuti di questa mozione”, interviene il consigliere Simone Bertolucci.
Il consigliere di opposizione Cristina D’Andrea interviene: “Non capisco proprio il senso di presentare una mozione di maggioranza in un consiglio comunale: la soluzione sembra essere stata trovata, per cui verranno ripartiti i costi tra i due enti. È ovvio che la scuola francese sia un’importantissima realtà per la nostra città, ma non è questo il modo di fare di una maggioranza.”
“Quando si trova una soluzione a un problema di questo rilievo si arriva al fine ultimo di un’amministrazione comunale. Stiamo parlando di valori dell’Unione Europea, di scambi culturali. Abbiamo capito che il Sindaco vuole stringere un’ulteriore collaborazione con la Francia per la scuola e perciò quest’ultima è salva. Se ho capito bene, nel mese di febbraio il primo cittadino di Mentone ci comunica che non potrà adempiere alle spese di gestione della scuola e quindi a settembre cesserà l’attività. Questa scuola è un unicum nella nostra città, da qui parte la necessità di trovare una soluzione. Da domani mattina qui nessuno di voi conterà più o meno di prima, avete tentato di scavalcare la poltrona del Sindaco. Mai nessuno fa una mozione nei confronti della maggioranza quando parte dalla maggioranza. Questa è una vera e propria crisi di maggioranza“, si intromette il consigliere Alessandro Leuzzi.
A rispondergli è il Presidente del Consiglio Roberto Nazzari, rivangando un momento passato in cui un membro della vecchia amministrazione avrebbe in un certo modo sollecitato la chiusura dei rapporti con il Comune di Mentone. E’ a questo punto che all’interno della Sala Consiliare, già carica di tensione, sprizzano scintille: il consigliere Gaetano Scullino si infuria a tal punto da indurre Roberto Nazzari a chiedergli di lasciare l’aula, mentre gli agenti della polizia locale prendono ad avvicinarsi per scortarlo fuori. Un paio di minuti infuocati, con il consigliere che alza la voce per sottolineare la non veridicità di quanto sottinteso dal Presidente, hanno impedito a Gabriele Sismondini di prendere la parola.
“Mi auguro che con la diplomazia si arrivi al mantenimento di questa scuola, economicamente parlando, per quel che mi riguarda è troppo importante per poterla perdere”, si esprime Sismondini una volta calmato il collega Scullino.
“La vicina Francia ha fatto dei passi indietro e noi vogliamo fare dei passi avanti. Se ci saranno da fare dei sacrifici li faremo, tutti insieme, perché la maggioranza è unita, coesa. Possiamo pensarla diversamente, ma sulla scuola dobbiamo essere precisi e fermi. Forse questa mozione non è un fatto usuale, ma deriva dal fatto che c’è un’eccellenza e noi dobbiamo mantenerla. Questa mozione è una dimostrazione che ci siamo, anche per i nostri vicini francesi. Ancora non sappiamo bene i costi, ma abbiamo ribadito che tutto ciò che sarà di nostra competenza verrà messo sul piatto. Faremo il possibile per salvare la scuola, non servono show o spettacoli teatrali in consiglio. Non serve aggiungere altro per me”, prende la parola il Vice Sindaco e Assessore alla Scuola Marco Agosta.
Dopo una breve pausa richiesta dalla minoranza per confrontarsi, Vera Nesci prende la parola a nome dei suoi colleghi: “Siamo tutti d’accordo per salvare la scuola, ma non siamo certi che in realtà voi siate tutti d’accordo sulla scelta di presentare questa mozione insieme. Il Vice Sindaco ha detto delle belle parole riguardano il presidio scolastico, però non ci ha convinti quando ha detto che la mozione serve per dare rilevanza alla questione: l’amministrazione ci ha dimostrato che quando vuole dare rilevanza a qualcosa convoca una conferenza stampa. Siamo assolutamente favorevoli alla questione, di fatto abbiamo sollevato noi per primi il problema, però riteniamo che questo sia un fattore politico in veste di forzatura alla quale noi non vogliamo prendere parte. Pur ribadendo il nostro impegno per la salvezza della scuola francese, scegliamo di non partecipare al voto.”
A seguito di questo intervento l’intera minoranza si è alzata e ha lasciato la postazione dedicata, prendendo posto tra il pubblico.
Interviene così il Sindaco Flavio Di Muro: “Dopo dibattiti sterili e inconcludenti sui giornali arriviamo a votare un impegno per la giunta di salvaguardare la scuola francese e, davanti a dei genitori preoccupati per le sorti di una scuola, abbiamo una risposta di questo tipo dalle minoranze del Comune di Ventimiglia. Vi dovreste vergognare. Questo non è il modo di essere dei consiglieri comunali, non è il modo di contribuire all’amministrazione come avete annunciato in passato. Avete passato un’ora a parlare di tutt’altro. Siamo qua, seduti, compatti, d’accordo. Siamo in un contesto giornalistico mediatico in cui si dice che la maggioranza è divisa e invece si evidenzia l’unità del circolo cittadino del Partito Democratico. Ci occuperemo noi della questione perché altri non hanno interesse in questo argomento, lo faremo con coraggio però dicendo anche le cose come stanno. Faremo qualche passo indietro, il consigliere Sismondini all’inizio della discussione ha chiesto cos’è successo. Il Comune di Mentone a febbraio ci ha comunicato che gli esborsi economici relativi al presidio scolastico francese è eccessivo e a parti inverse avrei detto la stessa cosa. Giustamente il Comune di Mentone ha difficoltà, nel rispetto anche della sua legislazione, a sostenere questo esborso economico. Questo Sindaco ha risposto subito che siamo pronti a fare la nostra parte perché la scuola è un valore fondamentale per la nostra cittadinanza e le famiglie locali. Se sulla scuola francese il Comune di Mentone ha fatto due passi indietro, noi abbiamo fatto quattro passi avanti. Noi vogliamo risolvere questo problema, non lo abbiamo creato, e per questo abbiamo messo mano alla convenzione, che vedrà adesso anche la firma del Provveditorato Francese. Oggi siamo andati a fare il sopralluogo per vedere l’impiantistica della scuola, altro tema rilevante oltre alla convenzione. Non vi si chiederà di firmare una mozione che non garantisca la sicurezza della struttura. Sono il primo che vuole salvaguardare la scuola, ma a determinate condizione: non le spese di bilancio, ma la sicurezza. Siamo consapevoli della tempistica serrata in vista di settembre, tuttavia crediamo che la prossima settimana saremo in grado di avere una bozza di convenzione, dove noi ci assumiamo la responsabilità e i costi, da sottoporre al Comune di Mentone e al Provveditorato Francese”.
Si è dunque arrivati alla votazione a cui la minoranza non ha partecipato, con un riscontro favorevole all’unanimità dei presenti, ossia giunta e maggioranza. Dopo la votazione la minoranza è tornata a prendere posto.