Alla fine di un periodo di 4 anni, dal 2020 al 2024, Giacomo Raineri lascia la carica di vicepresidente della Fondazione Carige. Questa mattina di fronte al Circolo Parasio (del quale è socio fondatore), nel centro storico di Porto Maurizio, alla presenza del vicepresidente del Circolo Angelo Giribaldi, in un appuntamento con la stampa, Raineri si è congedato facendo un bilancio sulla sua esperienza e sulla situazione generale della Fondazione, oltre che il suo impatto sul territorio della provincia negli anni.
La Fondazione Carige ha in questi giorni insediato il nuovo consiglio di amministrazione, che ha portato alla presidenza il docente all’Università di Genova e alla Bocconi di Milano Lorenzo Cuocolo e l’ingresso di quattro gli imperiesi nel suddetto Cda e nel consiglio di indirizzo di Fondazione Carige: Giovanni Amoretti in qualità di nuovo vicepresidente, Andra Di Baldassare, Fabrizio Gramondo e Paola Raffaglio.
“In questi 4 anni e mezzo – commenta Raineri – dove abbiamo visto una situazione incerta composta da molte problematiche in giro per il mondo, qualcosa penso che si sia fatto. Ringrazio tutti per questi 4 anni e chi ha preso il mio posto all’interno della Fondazione, al quale faccio l’in bocca al lupo per un buon insieme al nuovo consiglio di amministrazione”.
“La nostra è una Fondazione che ad Imperia ha portato più di 1 milione e mezzo di euro, ossia 3 miliardi di vecchie lire”, prosegue. “Logicamente questi finanziamenti hanno coinvolto tutta la provincia in modo significativo. Fra le iniziative realizzate porto particolarmente nel cuore il restauro della facciata di San Pietro e l’aver permesso alla Confraternita di San Leonardo la realizzazione di un museo sul Santo Patrono. Ma ci sono anche le iniziative di sostegno all’Istituto Ruffini, il Rally delle auto d’epoca a Sanremo. Le Vele di Imperia, gli aiuti durante la pandemia all’ANFAS e alla Caritas“.
“Ringrazio il sindaco Claudio Scajola, in quanto come ben sapete, la nomina del candidato imperiese viene effettuata dal sindaco della città. Abbiamo cercato di essere d’aiuto per chi ritenevamo potesse averne bisogno. Lascio all’amico Amoretti, dicendomi da solo, – conclude sorridendo – di aver dimostrato cosa significa per me la mia città”.
Un brochure contenente un bilancio più approfondito dell’operato svolto è presente nelle infografiche a fondo articolo.
Nel video servizio l’intervista integrale a Giacomo Raineri.