A Bajardo, domenica 19 maggio, si svolgerà la celebrazione della tradizionale “Festa Ra Barca”, tramandatasi da sempre nel borgo e considerata come una delle più antiche testimonianze folcloristiche della Liguria occidentale. La festività, coincidente con la festa liturgica della Pentecoste, è legata ad una leggenda medioevale collocabile al tempo della Prima Crociata e si svolge da circa otto secoli, seguendo sempre lo stesso cerimoniale a cui i bajocchi sono molto legati. La storia racconta dei marinai della Repubblica Marinara di Pisa che salivano nei boschi che circondano il borgo per rifornirsi del legname adatto a costruire e riparare le navi. Narra di un amore nato tra la figlia del conte di Bajardo e il capitano della nave pisana, finito tragicamente con la morte della ragazza. Sarà lo stesso padre, armato di spada e fieramente determinato a impedire la fuga della figlia e del suo innamorato, che la decapiterà. Cronaca di un amore disperato che ha generato una memoria perpetua nei secoli. Il rito “Ra Barca” parte con l’innalzamento di un albero tagliato nei boschi circostanti che simboleggia l’albero maestro della nave nella quale si sarebbe dovuta concludere la fuga dei due innamorati e si conclude con un girotondo di persone intorno all’albero stesso che ruotando cantano, in un antico dialetto bajocco, la triste storia.
Il programma
Sabato 18 maggio il taglio dell’albero nel bosco a cura dei volontari del paese.
Domenica 19 maggio alle ore 9 si darà inizio alla fiera annuale di Pentecoste, alle ore 10, nella chiesetta di San Rocco, si inaugurerà la mostra “Fotoracconto di Bajardo e i suoi dintorni” con la presenza dell’autore Flavio Marchese.
Nel pomeriggio, alle ore 15, sfilata degli Alfieri e delle Dame di “Castel Bajardo” e Corteo storico del rione Parasio di Taggia in costumi medioevali.
Alle ore 16 l’alto fusto, che simboleggia l’albero maestro di una nave, viene innalzato, con robuste corde e la sola forza delle braccia, dai numerosi volontari affacciati dalle finestre e dai terrazzi della piazza. Tutta l’operazione è guidata dal grido di incitamento “OH ISSA” di un boscaiolo esperto.
Quando il pino è fissato al terreno, le donne e gli uomini del paese, insieme ai partecipanti alla festa, formano un girotondo e intonano il canto “A Barca” ruotando intorno all’albero: “A barca ru mei amure sta nöite a se ne va…” (La barca del mio amore stanotte se ne va…).
Nel corso della manifestazione Mauro Laura narra la storia dell’antica leggenda e le sue vicende.
Sarà una festa molto coinvolgente che regalerà, a chi vorrà condividerla, la possibilità di partecipare a un bel rito collettivo, passare una giornata all’aria aperta e assaggiare le tipicità della cucina bajocca.
La domenica successiva, 26 maggio, l’albero di Pentecoste, come simbolo di buona sorte, verrà abbattuto e venduto all’asta al miglior offerente. L’asta è spesso accanita in quanto il pino ha un legno di ottima qualità, privo di nodi all’interno quindi adatto al legname per edilizia, inoltre viene tagliato nella “luna ideale” affinché si conservi nel tempo.
In mattinata dalle ore 10;00 si svolgerà il Raduno degli Alpini con la partecipazione della “Fanfara Col di Nava”.