“In caso di necessità, è possibile usufruire del montascale acquistato dall’Assessorato alle Politiche Sociali e Pari Opportunità” è la soluzione del Comune alla question-time presentata dal capogruppo PD Deborah Bellotti che faceva notare come l’accesso ai disabili al Ridotto – del teatro Cavour –, nella pratica, sia impedito.
La risposta dell’assessore alla Cultura Marcella Roggero è stata esaustiva ma non ha soddisfatto la consigliera piddina che, dopo nove anni di chiusura dello stabile, probabilmente auspicava interventi maggiormente inclusivi: “Il Ridotto ha mantenuto le funzionalità precedenti e gli interventi effettuati entrano nel rispetto delle norme di sicurezza, come il rialzo dello storico corrimano nelle scale interne” spiega l’assessore.
“Abbiamo mantenuto l’impianto originario ottocentesco. Il Palazzo ha dei vincoli monumentali sia sugli interni che sugli esterni e dunque non era possibile intervenire, se non per ottemperare le norme di sicurezza che erano state le cause della chiusura – poi Roggero entra nello specifico – L’installazione di un ascensore non è stata possibile, altrimenti avremmo intralciato le due vie di fuga (da piazza Serra e dal lato sul mercato coperto). Siamo dispiaciuti ma ci sono spazi vincolati e la struttura dell’immobile non è modificabile.”
Bellotti aveva presentato la pratica complimentandosi per la bella inaugurazione musicale dello scorso 13 e 14 aprile ma teme che l’accesso ai disabili, soltanto tramite montascale, possa diventare fonte di discriminazione. Inoltre, sulle pagine social, sono state avanzate perplessità sullo stesso macchinario.
Si è così ripresentato l’annoso problema tra edifici vincolati e l’abbattimento delle barriere architettoniche e, come spesso accade, a rimetterci è l’inclusività.