Si è riunita poco dopo le 9 l’udienza al Palazzo di Giustizia di Imperia relativo al processo per diffamazione intentato da Bugo (alias Cristian Bugatti) nei confronti di Marco Castoldi meglio noto come Morgan per i noti fatti avvenuti durante dopo il Festival di Sanremo del 2020, al quale i de artisti partecipavano assieme con il brano “Sincero“.
Assente Morgan per via dei preparativi in vista del concerto del 1° maggio di domani che lo vede presente nella line up. Presente invece Bugo, accompagnato dal suo legale, l’avvocato Donatella Cerasi. Il legale dell’ex Bluvertigo, l’avvocato penalista Rossella Gallo fa presente le motivazioni dell’assenza del suo assistito chiedendo l’istanza di rinvio.
Il PM Enrico Cinnella Della Porta ritiene però non sussistente il legittimo impedimento in quanto la data dell’ingaggio per la “Festa dei Lavoratori” arriva dopo la messa in calendario dell’udienza.
Il rigetto dell’istanza viene confermato dalla giudice Marta Maria Bossi: “Vista l’istanza di rinvio per motivi di lavoro, sentite le parti, rilevato che per la costante giurisprudenza gli impegni di lavoro non costituiscono un legittimo impedimento, rilevato che l’impegno professionale che l’imputato intende far valere ai fini del rinvio è stato da lui volontariamente assunto nonostante avesse piena conoscenza dell’udienza di oggi, che era stata precedentemente fissata in data 20 febbraio 2024, rilevato inoltre che in quella data è stato altresì concordato tra le parti il calendario del processo proprio al fine di giungere a celere definizione dello stesso, ritenuto non sussistente un legittimo motivo di rinvio del procedimento, viene rigettata l’istanza difensiva e dispone procedersi oltre”.
“L’idea della collaborazione – dice Bugo nella sua deposizione durante l’istruttoria – è stata mia nel corso del 2019. Avevo questa canzone e già l’anno prima avevo cercato di partecipare al festival, ma non essendo famoso non sono stato selezionato. Conoscendo Castoldi da tanti anni gli ho proposto la partecipazione e lui ha accettato. Il 3 dicembre siamo stati selezionati e già nei giorni successivi ho visto che qualcosa non andava. I battibecchi e i problemi che sono diventati quasi giornalieri soprattutto relativi alla serata cover. Siccome Morgan non aveva fatto niente come contributo compositivo sulla canzone inedita ho pensato fosse carino affidargli la serata. Voleva, oltre che cantare e suonare, dirigere anche l’orchestra e scrivere partiture. Nei primi di gennaio andava consegnata la partitura per l’orchestra, che ha più volte rifiutato. Questa cosa ha alimentato malumori. C’era un problema ed io cercavo di tenere in piedi il progetto. Io ero responsabile con La mia casa discografica. Dei primi problemi non abbiamo parlato. Non è mai stato semplice parlare con lui, lo conosco da tanti anni. Verso la quarta o quinta volta che la partitura veniva rigettata dalla RAI l’ho chiamato per chiedere spiegazioni. Lui dava la colpa all’orchestra e riteneva fossero giuste. Gli animi si sono scaldati. Già ho notato che c’erano difficoltà comunicative fra le due squadre, la mia e la sua. Io volevo mantenere un buon clima perché volevo andare al Festival. L’ultimo giorno disponibile per provare, sono arrivato all’Ariston e non ho cantato e nemmeno provato la cover. Alcuni musicisti dell’orchestra, ricordo, erano basiti dalle note. Io non me ne intendo abbastanza. Non saprei se sono state accettate, ma solo che non ho neanche provato il pezzo. Io non so se qualcuno della RAI ha approvato le partiture o semplicemente “arrangiatevi”. Non ci sono altri attriti per altre questioni. Lui stuzzicava sul modo di vestire ma non mi sembrava nulla di particolare, in fondo è anche lui che è fatto in un certo modo e lo conosco da anni. Non c’erano altri motivi di scontro. Io non so se ci fossero altri problemi. Dal mio manager ho poi saputo che Morgan ad un certo punto ha fratto pretese economiche e me le ha dette per messaggio. Io volevo andare al festival e volevo tenere gli animi calmi. Lui ha accettato di cantare la canzone senza chiedere dei soldi. Quando poi lo ha fatto mi è parso tipo un ricatto. Io cercavo di tenere in piedi un progetto che aveva molte problematiche.
I primi giorni le interviste le facevo da solo.
Sono arrivato senza voce alla settimana di Sanremo. Prima non è che ci sentissimo tanto. Io volevo portare la cosa a casa ma ero stanco, demotivato, non in forma. Non stavamo assieme dopo e nemmeno prima. Non volevo fare interviste dove parlavo male di lui. Ero contento perché avevo cantato la nostra canzone con lui. Volevo far bene e pensavo che avremmo risolto dopo. Alla fine della prima esibizione gli dissi poi, fuori palco, che l’ultima parte della canzone spettava a me. Non mi piace far trasparire al pubblico i problemi interni. Faccio buon viso a cattivo gioco solitamente.
Nel pomeriggio del 7 febbraio non ho fatto le prove. Gli animi si erano scaldati. Provi a immaginare arrivare a far le prove e trovare quella situazione. Non avevo provato e non ero contento di come avrei fatto una canzone, peraltro non mia.
Ci siamo visti direttamente la sera.
Io canto come posso. Lui pure. Fa un discorso introduttivo che non era stato provato. Io volevo far bene e non rovinare la canzone di un bravo artista come Endrigo.
Arrivo, salgo sul palco, distrutto e aspetto, per il discorso non in programma, altri secondi. Canto e finisce. Come potevo essere contento?
Dopo non gli ho detto niente.
Dopo direttamente non ci siamo scambiati nulla. Quando poi la sera del cambio di testo c’è stato quel momento è stato uno dei momenti peggiori della mia vita.
Quel giorno ci siamo visti nel backstage e la tensione era palpabile. Ci siamo visti un minuto prima in quelle immagini RAI che poi sono diventate di dominio pubblico.
Non sapevo che avrebbe cambiato il testo. Lui salendo sul palco mi ha detto anche qualcos’altro, non so se mi ha dato del figlio di p*****a o altro. Quando ha iniziato la canzone mi sono sentito morire. È accaduto tutto in un attimo ed ho avuto una reazione più spontanea che potessi avere. Pensavo solo che non volevo stare lì. Mi sono scusato poi con Amadeus per la situazione che si era creata. L’ho incontrato intorno alle 3 e mezza 4. Lui ha apprezzato. Castaldi da allora, a parte l’ultima udienza non l’ho mai più visto e sentito.
Ognuno è responsabile delle sue azioni e se ne prende le responsabilità.
Poi le interviste ai giornali e trasmissioni varie come ItaliaSì o da Barbara d’Urso. Le frasi che lui disse in quelle trasmissioni le ricordo bene, anche se non le ho viste in diretta. Io non sono arrivato subito alla decisione di affidarmi ad un avvocato penalista. Non voglio attaccare le persone, ma dopo tutto quello che stava succedendo e l’immagine che veniva fuori ho voluto agire contro un pregiudizio che non sarà mai sanato. Io ero quello meno famoso. Ho aspettato. Non volevo entrare in quel delirio mediatico anche per proteggere i miei famigliari. Ho capito che si stava creando un immagine distorta di quello che stava accadendo. Io venivo da un periodo in cui la mia canzone era stata distrutta e io insultato sul palco di fronte a milioni di persone.
L’eco creatosi sui giornali e sui media arriva anche ai nostri giorni. Ancora oggi quando faccio le interviste quell’argomento è caldo.
Quel danno tuttora persiste. E francamente questo non è sanabile.
Dal primo giorno fino all’altro ieri quando uno commenta su di me su internet usa le parole di Morgan.
Le sue dichiarazioni sono continuate in tutta la pandemia e anche durante il secondo Festival, quando lui veniva imboccato continuamente sulle mie performance. Morgan quando va in TV mi mette in cattiva luce sistematicamente dicendo anche cose false.
Lui ha appena detto che gli ho chiesto per 10 anni di andare al Festival. Io lo conosco da 15 e questo non è vero.
La cosa che mi ha ferito di più è stato leggere che io l’ho bullizzato sul Corriere della Sera. Offesa enorme. Io non ho bullizzato nessuno e mi sento vittima di tutto. In 20 anni ho fatto 10 album. Ad ogni album segue un tour. Il promoter mi ha detto che ad oggi non abbiamo concerti. Io ho sempre fatto concerti in carriera. E a maggior ragione se dopo il Festival nessuno mi prende per concerti c’è qualcosa che non va. Ho fatto il 1° maggio nel 2016 nel 2020 e nel 2021. Quest’anno non mi hanno preso.
Ho fatto il Miami nel 2019. Quest’anno mi hanno detto di no come l’anno scorso.
Non mi è mai successo”.
Successivamente all’udienza l’avvocato Rossella Gallo ha commentato le sue impressioni sull’udienza.
“Per quanto riguarda il controesame ho fatto emergere che i commenti sono riferiti alla cover. La ritengo una critica artistica in quel contesto. L’espressione ‘aver massacrato la canzone’ è stata posta perché ha stonato come hanno detto altri ospiti di quella intervista. Questo non è il processo per il cambio dei versi della canzone. Qui è semplicemente un processo per diffamazione. Per espressioni che sono state utilizzate durante interviste, quando lo stesso Bugatti ha usato espressioni ben più gravi a livello di offesa della reputazione e professionalità artistica del cantautore. Quasi dovrebbe ringraziarlo, non si contesta che era un cantautore di nicchia che faceva il suo, ma non è vero che subisce danno. Ha fatto partecipazioni televisive. Ha preso cachet. Ha promosso dischi. Ha fatto Sanremo anche nel 2021. Ha partecipato a quelle trasmissioni che seguono il Festival, pur essendo stati squalificati per il suo abbandono del palco e non per il cambio versi. Quale danno ha avuto? Ha avuto eco mediatico, ha avuto visibilità è aumentata la sua notorietà”.
Nel video servizio a inizio articolo le dichiarazioni del legale di Morgan a margine dell’udienza.