“Per l’assessore Gratarola, la discrepanza così marcata fra le liste d’attesa di neuropsichiatria infantile fra le varie Asl, soprattutto in Asl 1 e Asl 5, è legata alla qualità della vita in periferia, che garantirebbe meno patologie. Una risposta inaccettabile a fronte dei numeri attuali, come se le patologie neuropsichiatriche dipendessero esclusivamente dal clima, dall’aria buona, dal sole o dallo stile di vita. L’assessore invece di dare risposte fantasiose guardi in faccia la realtà. La verità è che in Asl 1 ci sono solo 40 pazienti e in Asl 5 solo 69 (mentre in Asl 3 sono in attesa 1.675 bambini, in Asl 2 sono 318 e in Asl 4 sono 145) per la difficoltà delle famiglie a prenotare la prima visita per far prendere in carico i propri figli.
Una verità sostenuta dai fatti: basta infatti analizzare il numero di bambini in lista di attesa per popolazione per capire che i conti non tornano: in Asl 1 c’è un bambino in lista d’attesa ogni 5mila abitanti; in Asl 2 uno ogni 840 abitanti; in Asl 3 uno ogni 400; in Asl 4 uno ogni 970 e in Asl 5 uno ogni 3.100 abitanti. Questo rapporto ci dice che, o si vive 10 volte peggio a Genova, o più semplicemente le Asl non riescono a individuare il fabbisogno e quindi la presa in carico di tutti i pazienti minori con disturbi neuropsichiatrici o del neurosviluppo.
Se la Regione non interviene le bambine e i bambini che ne hanno bisogno non riusciranno a ottenere quella prima visita che permette loro di essere inseriti in lista d’attesa per ottenere la riabilitazione”, così il consigliere regionale del Partito Democratico Enrico Ioculano dopo la risposta in aula alla sua interrogazione sulle liste d’attesa di neuropsichiatria infantile.