Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Generazione Sanremo
Passata la stagione festivaliera ed alla vigilia della Pasqua è opportuno fare qualche riflessione sull’andamento turistico della nostra città.
Partiamo dai dati. Qualunque riflessione seria e strutturata deve tener conto dei numeri reali e deve porsi il problema di come incidere e migliorare il futuro del comparto e del suo indotto per la nostra città:
Secondo l’Osservatorio Turistico Regionale – ente della Regione Liguria – gli arrivi nelle strutture turistico ricettive di Sanremo in tutto il 2023 sono stati 317.729 con un incremento di 24.008 sul 2022 pari al +8,17%, le presenze invece sono state 781.806, in crescita di 35.100 sull’anno precedente pari a un + 4,70%.
Restano praticamente stabili i turisti italiani mentre sono tornati a crescere, finalmente, gli stranieri.
Cosa ci dicono questi numeri? Evidenziano il più grosso problema legato alla gestione turistica del nostro territorio: la permanenza media dei turisti a Sanremo è pari a 2,46 giorni. Un dato allarmante e strutturale. La permanenza media così bassa ha conseguenze nefaste sulla programmazione del lavoro nel settore, subisce inoltre il condizionamento di fatti esterni e non governabili direttamente dal comune, dalle previsioni del tempo alle code in autostrada. Un ulteriore tasto dolente è proprio quello dei collegamenti, fare turismo con tempi di collegamento così lunghi (un treno da Milano impiega tre ore e mezzo o più, come negli anni 70) è sempre più difficile.
Una stagionalità breve ed una permanenza medie bassa hanno conseguenze sulla qualità del lavoro: sempre nel 2022 solo l’11,7 % delle assunzioni in provincia è stata a tempo indeterminato, tutto il resto è stata assunzione precaria: 38,4% di tempi determinati, 24,4% di stagionali, 6,8 lavoro somministrato, 12,4 intermittente.
Non c’è da stupirsi se i nostri giovani più formati scappano dal territorio: chi si laurea non torna più, chi rimane è spesso dequalificato e resta intrappolato davanti ad un futuro poco rassicurante.
Per questo riteniamo di dover lavorare sul futuro. Intanto facendo scelte strategiche di campo: Sanremo deve essere capace di fare da capofila nel territorio e di promuovere un idea di turismo che sia identificabile e di qualità. Servono strumenti per promuovere la nostra offerta con largo anticipo sull’anno successivo, cosa che fino ad oggi non è mai successa. Serve una visione pluriennale e una capacità manageriale di promuovere il territorio. Tra gli strumenti per promuovere Sanremo ed alzare la permanenza media la promozione culturale deve tornare al centro delle politiche turistiche: storia, identità, floricoltura, letteratura e musica fanno parte della storia di Sanremo e possono tornare ad essere uno straordinario volano di sviluppo e di indotto.
Se guardiamo alla capacità di spesa media dei turisti scopriamo che un turista russo – ad esempio – nel 2019 aveva una capacità di spesa media di 181,60 euro al giorno. Ovviamente un turista normalmente non si muove da solo ed allungare la sua permanenza media sul territorio anche solo di un giorno significa far cresce enormemente l’economia ed il lavoro nella nostra città.
Queste sono alcune delle linee guida che fanno parte del nostro programma di governo. Non possiamo rassegnarci ad una città che a fianco ai grandi picchi turistici non sia in grado di costruire un offerta ed un lavoro di qualità.