video
play-rounded-outline
05:47

Ha lavorato ben 35 anni presso il corpo di Polizia Municipale di Sanremo, trenta dei quali con l’incarico di Comandante e cinque da vice. Dalla fine del 2023, Claudio Frattarola è andato in pensione ed ha così potuto vivere il suo primo Festival senza il peso della responsabilità e del lavoro quasi a tempo pieno che un evento del genere richiede.

Ho trascorso un Festival da turista e da spettatore – conferma – sia con l’occhio di chi si gode lo spettacolo ma anche con momenti di deformazione professionale ed ho potuto apprezzare la buona gestione da parte di chi mi è succeduto. Non ho dato consigli a chi mi ha sostituito perchè conoscendoli molto bene sapevo che erano assolutamente all’altezza ma ho partecipato a una parte della fase preparatoria quando era ancora in fase embrionale”.

Adesso, dal di fuori, come reagisci alle polemiche su autovelox e imposizioni varie che stanno facendo arrabbiare gli utenti della strada e alle accuse di voler fare cassa?

“Da sempre penso che non esista questo discorso di voler incassare soldi elevando multe. Anzi, ho sempre detto che il più grande successo, utopistico e irrealizzabile, è per noi quello di non fare multe perchè tutti si comportano bene seguendo le regole, e noi saremmo i primi ad essere contenti anche per un banale ‘meno problemi e minor impegno’ rispetto alla quotidianità”.

“Ma se parliamo del periodo festivaliero – prosegue Frattarola – quello è un momento molto complesso che impegna tutte le forze dell’ordine con lo scopo di far sì che tutti possano godere dello spettacolo, dentro e fuori, con la massima serenità possibile”.

In questi 35 anni di servizio nei ‘Vigili’ di Sanremo quali sono gli episodi o gli aneddoti che ti restano più impressi?

“Ce ne sono stati davvero tantissimi e molto difficili, a partire dalle due alluvioni di oltre vent’anni fa, e molto più recentemente la pandemia e il lockdown. Ma nei ricordi c’è spazio anche per tante cose belle che mi sono capitate in tutto questo lungo periodo”.

Cosa fa adesso il pensionato Claudio Frattarola? “Mi dedico alle mie passioni che non potevo seguire per mancanza di tempo o per eccessiva stanchezza. La divisa me la sono tolta il 1 gennaio di quest’anno anche se in effetti quella divisa ti resta addosso e di conseguenza anche quel modo di vivere e di pensare te lo porti dietro”.

“Approfitto per ringraziare pubblicamente tutto il personale, i colleghi con i quali ho condiviso parte della mia vita dal primo all’ultimo giorno in servizio, ed è grazie a loro se abbiamo raggiunto grandissimi risultati”.

Pensi di essere stato un buon Comandante? “Non spetta a me giudicare – termina Claudio Frattarola – quello che posso dire è che io ci ho messo il massimo impegno, spesso sacrificando la mia vita personale. E tra i ringraziamenti da fare, non posso certo dimenticare la mia famiglia che ha condiviso con me i sacrifici e le rinunce che a causa del mio lavoro ha dovuto sopportare”.

L’intervista completa a Frattarola nel video servizio a inizio articolo.