Gli sono serviti due lunghi e complicati set, ognuno lungo oltre un’ora ed entrambi decisi al tie-break, per passare il primo turno del Master 1000 a Indian Wells, California, Usa.
Matteo Arnaldi contro il francese Luca Van Assche (n.86 Atp) ha sudato sette camicie ma alla fine è riuscito a rispettare il pronostico e a regalarsi la settima vittoria in questo 2024 per lui altalenante, con due squilli contro Jarry e Fritz e un totale di sei sconfitte incassate.
Il tennista sanremese, n.40 al mondo, 23 anni compiuti due settimane fa, sia nel primo che nel secondo set ha dovuto rincorrere l’avversario, rimontando da 1-3 e da 1-4 e pur toccando solo a tratti il suo miglior livello di gioco ha dimostrato di avere testa e nervi più saldi del suo avversario. Per quello Matteo non ha concesso nessun set point al suo più giovane rivale (20 anni da compiere a maggio), nato in Belgio da mamma italiana e diventato francese dopo il trasferimento a Parigi della sua famiglia. Nel primo set il davisman azzurro subisce il break al secondo giro di servizi, se lo riprende a metà set e senza più palle-break da una parte e dall’altra si va al gioco decisivo dove Arnaldi non sfrutta due set-point sul 6-4 ma chiude alla terza occasione e passa in vantaggio. Anche il secondo set dimostra la buona attitudine dei due giocatori al servizio che come nella partita di apertura concedono solo un break a testa ma con il rimpianto per Matteo di non essere riuscito a concretizzare due break-point sul 5 pari, dopo aver rimontato da un preoccupante 1-4. Inevitabile il nuovo ricorso al tie-break concluso ancora a favore di Arnaldi grazie a due mini-break.
I due non si erano mai incontrati prima ma solo 11 mesi fa entrambi si erano trovati nel tabellone del Challenger giocato sui campi del circolo Tennis Sanremo: Arnaldi era molto atteso dai suoi tifosi ma li aveva delusi con un’eliminazione prematura, Van Assche invece quel torneo lo aveva addirittura vinto, succedendo nell’Albo d’Oro a Holger Rune, oggi top-ten Atp. Domani sera di fronte a Matteo si presenterà un ostacolo tra i più difficili da superare, di nome Carlos Alcaraz. Il n.2 al mondo non sta attraversando un periodo troppo favorevole con sole dieci partite giocate quest’anno, anzi nove perché a Rio de Janeiro contro il brasiliano Monteiro si è ritirato per guai fisici, con due sconfitte al passivo (contro Zverev nello Slam australiano e contro Jarry a Buenos Aires) e sette successi ultimo dei quali pochi giorni fa in una esibizione contro il connazionale Rafa Nadal che tra l’altro ha appena annunciato il ritiro proprio da questo torneo in California. Tra Arnaldi e Alcaraz c’è un solo precedente: lo scorso 4 settembre negli Us Open lo spagnolo si impose facilmente 6/3 6/3 6/4 in due ore di gioco.
Matteo Arnaldi (Ita) b. Luca Van Assche (Fra) 7/6(6) 7/6(3) in 2h 09′.