Riceviamo e pubblichiamo di seguito la nota stampa diramata dal Gruppo Consiliare del Partito Democratico.
“Costo complessivo 2 milioni e duecento mila euro (per ora), suddiviso tra parte strutturale e tecnologica in capo a Rivieracqua e parte architettonica in capo al Comune di Imperia.
Dopo due anni di studi dopo l’estate (forse) avremo il progetto esecutivo del “camino” sul depuratore delle Ferriere e (forse) di “un punto di osservazione bello che unisca ancora di più la città”.
Il camino si farà subito mentre per la montagna sormontata dall’elicoidale, per la modica cifra di 1 milione e 800 mila euro, si vedrà.
Lo studio dell’Università di Udine per eliminare i miasmi che tormentano i cittadini della zona ha portato ad individuare “un camino che arriva a 39 metri e quindi dovremmo non avere più problemi”. Parola del presidente Mangiante.
La scelta è arrivata dopo “diversi problemi” e dopo aver ipotizzato “un piano di manutenzione straordinaria del depuratore che necessita di interventi notevoli”.
Poi “siamo incappati in altri problemi” e, per non perdere tempo (!), è nata l’idea della torre di 40 metri (meno 1).
Dopo il rendering dell’area ferroviaria di Oneglia, dei pulmini a guida autonoma e del Cavour, in attesa della passeggiata di Borgo Prino stile Dubai abbiamo sdoganato l’ennesimo rendering con elicoidale a tre livelli, piante tropicali e montagna di terra annessa.
Insomma un progetto sobrio e minimale che, forse per il molto tempo trascorso, non contempla quello di “un vestito di terra a forma di bocca di vulcano” che l’attuale primo cittadino presentò nel 2010, in qualità di Ministro allo Sviluppo Economico, all’allora Sindaco Paolo Strescino.
Registriamo invece l’accantonamento definitivo, forse perché non adeguato alla nuova politica del “rendering”, della posizione presa nella campagna elettorale 2018: “Il problema dei miasmi è risolvibile, basta fare un’accurata, professionale manutenzione. Se abbiamo una macchina dobbiamo metterci l’olio, fare i tagliandi e avere più amore per le cose”.
Peccato, perché la chiosa finale dell’intervista dello Scajola prima maniera possiamo sottolinearla ancora oggi “Avere amore significa non sprecare soldi e fondi che possono essere investiti in altri modi utili”.
Chissà che lo Scajola del 2018, prima o poi, non lo ricordi a quello versione 2024.”