In principio era Artemisia Gentileschi, le cui opere sono esposte in mostra a Palazzo Ducale a Genova fino al primo aprile, che veniva installata anche al teatro Ariston durante il Festival con la ‘Giuditta e la sua ancella con le testa di Oloferne’. Iniziativa presentata al Palazzo della Regione per esporre un manifesto di immagini drammatiche e trionfi femminili. Il dipinto della Gentileschi è un olio su testa da 127 x 95 cm .
Rimanendo all’ Ariston, l’esterno dell’edificio viene curato, da sette anni, da Marco Lodola, artista milanese conosciuto in tutto il mondo e fondatore del Nuovo Futurismo Italia. All’interno, nel foyer, poi ha campeggiato il suo abbraccio tra Amadeus e Fiorello.
Come lo scorso anno, tra i protagonisti artistici ci sono stati i murales di John Sale e Jaja Mama. Opere che hanno attirato i selfie e i clic di tanti appassionati del Festival che transitavano in viale Matteotti.
Jorit Agoch (conosciuto soltanto come ‘Jorit’), al secolo Ciro Cerullo, street-artist napoletano conosciutissimo non solo nel capoluogo partenopeo. I suoi murales giganti che ritraggono volti noti o emblematici per tematiche sociali, stanno facendo il giro del mondo. Radio Kiss Kiss gli ha affidato una intera parete, sulla quale ha ritratto Raffaella Carrà accompagnata dal messaggio ‘Stop Wars’.
Tra gli artisti partenopei contemporanei, che stanno riscuotendo successo in tutto il paese, c’è anche Raffaele Liuzzi, alias Raffo, che ha curato il ritratto di Geolier fuori dalla pizzeria ‘Al sessantuno’ che è stato quartier generale dell’artista secondo classificato a Sanremo.