“L’autorevole intervento di questi giorni del presidente della Provincia di Cuneo, ha messo la ciliegina sulla torta di favole che ci hanno raccontato sino ad ora”, esordisce Sergio Scibilia, segretario provinciale Confesercenti Imperia.
“Il 30 giugno, l’ultima data annunciata per l’apertura del Tenda bis ci è stato comunicato che non potrà essere rispettata. La data della Conferenza intergovernativa (CIG) che doveva tenersi prima a dicembre e poi a gennaio, non si sa quando sarà convocata”, prosegue. “Questa è la sede dove doveva essere annunciata la nuova scadenza per i lavori dell’alesaggio del vecchio traforo e la conferma del cronoprogramma che prevedeva l’apertura a giugno prossimo. Una scadenza ormai superata come affermato direttamente dal commissario Nicola Prisco al presidente della Provincia e del comitato di monitoraggio Luca Robaldo. La linea di fermezza e di certezza del Commissario sbandierata durante tutti gli incontri, si è sciolta come neve al sole”.
“Siamo davanti all’ennesimo rinvio, all’ennesima variante, all’ennesima bugia. È ormai certo che i collegamenti con il Piemonte sono a rischio totale, malgrado tutte le rassicurazioni ricevute da tutte le autorità competenti negli ultimi anni”, sottolinea Scibilia. “I lavori di alesaggio del tunnel storico costeranno 130 milioni, portando l’importo complessivo dell’opera ad oltre 300 milioni”.
Confesercenti chiede per l’ennesima volta un intervento degli enti liguri, in primis Regione e Provincia.
“È necessario che anche la Liguria si prenda carico del futuro della linea ferroviaria Ventimiglia-Cuneo e dei lavori del Tenda bis. È ora di conoscere la verità e iniziare a licenziare gli incapaci, responsabili di un danno economico inestimabile”, commenta Scibilia. “Abbiamo due province Imperia e Cuneo, senza un collegamento veloce, costrette a subire per inefficienze progettuali gravi di Anas, con anni di rinvio del completamento dell’opera, una impennata dei costi e una narrazione che offende i cittadini, con scadenze spostate ogni volta con le solite scuse”.
“A chi dobbiamo ancora credere? Chi ci può darci assicurazioni e certezze sulla fine dei lavori, sul ritorno a collegamenti normali tra le Alpi e il Mediterraneo? Quando i binari sul territorio francese verranno messi in sicurezza e i treni non viaggeranno più come lumache? Non chiediamo dei Frecciarossa, ma solo dei treni che tornino a viaggiare alla velocità di crociera del 1928. Che fine ha fatto la Convenzione tra Italia e Francia per la manutenzione della linea ferroviaria? Che fine ha fatto il Patto del Quirinale? Dobbiamo continuare a inseguire le promesse dei politici di turno che vengono a fare sfilate sul Tenda senza nessun risultato concreto, ma solo belle parole”, conclude Confesercenti.