“Il recupero dei muretti a secco può oggi essere considerato tra le opere di edilizia libera. Grazie a un emendamento al collegato al bilancio, firmato insieme alla collega Daniela Menini, ho previsto che le opere di manutenzione e ripristino di fasce terrazzate con muri a secco, non necessitino di autorizzazioni, pareri, nulla osta né altri atti di assenso, venendo dunque considerate opere di edilizia libera.
Lo scopo è promuovere gli investimenti in agricoltura, tutelare il paesaggio e contrastare il dissesto idrogeologico. Una norma a cui avevo già lavorato nel 2018 e che ora viene perfezionata e migliorata.
I muretti a secco sono stati dichiarati Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco, un riconoscimento alla straordinaria bellezza dei paesaggi terrazzati, che dimostra come i valori dell’agricoltura siano parte integrante del patrimonio culturale dei popoli.
Queste opere d’arte hanno trasformato il paesaggio ligure, plasmando il territorio, consentendo la possibilità di poter utilizzare terreni scoscesi per coltivarvi produzioni di pregio. La Liguria è una delle regioni italiane dove la cultura contadina dei muretti a secco ha una storia lunghissima e assai ricca e per non perdere questo patrimonio culturale, sono molti gli enti pubblici e non, che organizzano corsi di formazione per la costruzione dei muretti a secco. Con i fondi del Psr 2014-2022 sono stati concessi finanziamenti per circa 23 milioni, per un recupero equivalente a circa 200 chilometri quadrati di muretti. Un patrimonio che dobbiamo tutelare sempre più, anche semplificando le norme, come in questo caso”.
Lo dice in una nota Stefano Mai, capogruppo della Lega in Regione Liguria.