Riunione storica quella di stasera per il Consiglio Comunale di Taggia, convocato per discutere dell’approvazione alla variante urbanistica per poter procedere alla creazione del “Nuovo Ospedale del Ponente Ligure”.
Apre Laura Cane, assessore all’urbanistica, che introduce le volumetrie dell’opera che sorgerà a nord della stazione ferroviaria: “Il Nuovo Ospedale del Ponente Ligure, un intervento da 370 milioni di euro, occuperà un volume di 432000 metri cubi, avrà 618 posti letto, 5 piani, parcheggi a due piani con 1730 posti di cui 500 per addetti, l’area edificata sarà il 30% di quella interessata, il resto sarà verde”.
Interviene quindi il Dott. Stucchi, direttore generale di Asl1: “Il tema della rete dell’emergenza schioda la logica territoriale della necessità di vicinanza. Non sempre la soluzione più vicina è migliore ma lo è quella più adeguata, conta perciò l’efficienza della struttura con il trasporto che va di conseguenza rimodellato. Un passaggio non solo amministrativo tecnico ma anche culturale”.
Dalla minoranza vengono portate avanti le perplessità al riguardo, con Jacopo Siffredi: “Pericolo privatizzazione? Guardo le politiche nazionali degli ultimi 40 anni, una privatizzazione violenta della sanità che siamo sicuri non toccherà questa struttura?”
Davide Caldani lamenta che, per una scelta che porta ad una decisione così importante per il comune, le carte da consultare siano state fornite solo cinque giorni prima: “Qui non alziamo solamente una mano, ma decidiamo per tutta la popolazione, e dobbiamo essere messi in grado di farlo. Così poco tempo per consultare una pratica del genere non permette di dare la giusta conoscenza”.
Giuseppe Federico pone invece un’interessante prospettiva, quella di cosa porterà la struttura al futuro degli abitanti: “I n 17 decidiamo per 14000 cittadini del comune e per 200000 cittadini della provincia. Non si può contestare l’importanza di questo intervento. E’ giusto dare ai cittadini un’idea che vogliamo dare per il futuro, cosa riusciamo ad ottenere per le generazioni future dando il nostro territorio?” Propone quindi un polo universitario di medicina, scuole professionali infermieristiche sul territorio, una prospettiva interessante per tutto quello che è in grado di portare sul territorio.
Gabriele Cascino sposta l’attenzione sulla collocazione a nord della stazione giudicandola inopportuna, molto meglio a sud. Ciò innesca un battibecco tra lui e il sindaco Mario Conio che porta avanti il lato politico dell’incontro allontanandosi dalla reale argomentazione. “Io non voto contro l’ospedale come lei vuol far passare, voto contro la collocazione”.
Gli animi si ricompongono e Conio si fa avanti: “Abbiamo alimentato la vena polemica, ma abbiamo più punti di contatto che di dissidio. Avere un’infrastruttura di questo tipo nel nostro territorio è un importante valore aggiunto e da domattina la valutazione ambientale strategica inizierà, approfondendo gli aspetti idrici e territoriali. Noi abbiamo una realtà sanitaria provinciale che non interessa più a nessuno, oggi vogliamo far fare un passo avanti a questa sanità rendendola nuovamente appetibile agli specialisti e professionisti. Oggi mettiamo un punto fermo, facciamo una variante che dà le regole del gioco affidandoci ad Asl che ha il tema nelle mani”.
La variante passa con il voto compatto della maggioranza, mentre la minoranza ha due voti contrari e due astensioni. Il lungo viaggio verso il nuovo ospedale ha ufficialmente inizio.