“Amaie Energia (…) ha deciso di intervenire su tratti di pista esistente, che dopo anni dalla realizzazione, fisiologicamente, erano deteriorati. Il nostro impegno è massimo per garantire sicurezza agli utenti ed il decoro dell’infrastruttura, un fiore all’occhiello della nostra provincia”, queste le parole del presidente di Amaie Energia Andrea Gorlero nel comunicato di inizio ottobre, dove si annunciava l’inizio dei lavori di riasfaltatura del tratto più “vetusto” della pista ciclabile.
Un vero e proprio manifesto turistico della nostra provincia che, a buon diritto, dopo 15 anni di servizio ha necessità di un po’ di restyling. Una grande occasione per avere una pista totalmente rinnovata da Arma di Taggia (i cui prossimi lavori di Park24 ci regaleranno finalmente il nuovo tratto cittadino a lungo atteso) fino al nuovo tratto imperiese che fa bella mostra di sé.
Ma, purtroppo, il lavoro è consistito in un “rattoppo” dei punti più ammalorati, tanto che la pista che ci viene consegnata oggi altro non è che una variegata scacchiera con un susseguirsi di tratti nuovi, colorati e ritinteggiati con pezzi intonsi e scoloriti. Una pista che, tra gli abitati di Riva Ligure e Santo Stefano al Mare, più che fiore all’occhiello pare il delirio di un pittore folle.
Frequentata in ogni stagione da residenti e turisti, dovrebbe splendere di bellezza rinnovata e non somigliare ad un novello mostro di Frankenstein costellato di pezze e “tapulli”.
Promuoviamo la nostra provincia come una destinazione turistica unica, e oggi proponiamo un’opera di cattivo esempio – con commenti poco edificanti da parte dei frequentatori ascoltati durante le nostre riprese. – Le immagini del video parlano da sole.