Ieri il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha visitato prima Ventimiglia e poi Imperia per parlare con le autorità locali riguardo la location per la collocazione di un nuovo CPR – Centro per il Rimpatrio dei migranti – voluto dal governo Meloni.
L’opera è sicuramente non prevista nel territorio ventimigliese, pertanto si sta rivolgendo attenzione su tutto il territorio regionale; punto cardine della scelta, la presenza di una struttura militare da poter convertire alla nuova funzione. Sono tre le zone vociferate in provincia, ovvero Vallecrosia, Diano Castello e infine, in testa, il nome delle ex Caserme Revelli di Taggia.
“È un’ipotesi del tutto irrealizzabile sotto vari profili – chiarisce il sindaco Mario Conio – quello delle ex caserme è oggi uno spazio che è completamente dentro alla nostra città, fruibile ai cittadini e soprattutto accoglie una popolazione scolastica estremamente numerosa. Centinaia di ragazzi ogni giorno popolano quei viali, quelle aree per fare le loro attività scolastiche, e in più è in corso di realizzazione una nuova scuola che limita ulteriormente le possibilità degli spazi necessari all’ipotesi del CPR”.
Una suggestione più che altro quindi l’opzione paventata a Levà: “Sì, legata appunto al nome. A me piace dire che forse in futuro cambieremo questo nome, perché oramai non bisogna fare distinzione fra ciò che è comune e le caserme. Non ci sono barriere, non ci sono limiti, questo è oramai uno spazio della città a pieno titolo”.