La difficile situazione dei trasporti nel Ponente è affidata a Riviera Trasporti: una società pubblica le cui quote sono possedute in maggioranza dalla Provincia che gestisce il trasporto pubblico locale all’interno e tra i comuni. Dal 2012 in poi RT è stata presieduta da esponenti del centro-destra spesso vicini a Claudio Scajola, come Gaetano Scullino, Carlo Conti, Teodoro Amabile, Luigino Dellerba, e altri di centro-sinistra come Riccardo Giordano e Giovanni Barbagallo. Per molti anni, inoltre, RT ha gestito solo il trasporto pubblico espandendo poi la sua attività ad altri settori, (la gestione di un bar, l’acquisto di un parcheggio e di un’edicola…) con il rischio di perdere di vista il proprio ruolo. Sotto la guida di un presidente di centro-destra, poi, ha sposato il progetto bus a idrogeno ricevendo dalla Comunità Europea un finanziamento di oltre 5 milioni di euro. In questo periodo sono stati acquistati 5 mezzi e un terreno in Valle Armea dove sarebbe dovuto essere costruito un impianto per la produzione di idrogeno che non è mai stato realizzato e successivamente è stato abbandonato perché i bus non riuscivano ad accedervi a causa della strada. Nel complesso questo esperimento si è rivelato fallimentare perché questi bus hanno funzionato solo per un tempo brevissimo, al termine del quale alcuni sono stati restituiti mentre altri si stanno deteriorando nei depositi della RT, e perché hanno portato allo smantellamento della linea di filobus che consentiva il collegamento da Arma di Taggia a Ventimiglia e per la quale il Ponente era giustamente apprezzato a livello internazionale. I filobus a impatto ambientale zero hanno quindi ceduto il posto ai bus a idrogeno che non hanno funzionato e sono stati sostituiti da mezzi di vecchia generazione altamente inquinanti.
Contemporaneamente a questi avvenimenti è iniziato un periodo di decadenza economica in cui si sono succedute diverse gestioni che hanno portato l’azienda a un regime di concordato preventivo. Un disastro gestito con poca lungimiranza che ha portato alla creazione di un buco economico enorme e alla diminuzione dei servizi per la cittadinanza.
La situazione oggi è inquietante: i mezzi in circolazione sono vetusti ed inquinanti, con gravi rischi per la sicurezza di utenti e maestranze, e la carenza di personale non permette più di garantire i collegamenti soprattutto nelle vallate. Quest’estate la situazione dei trasporti è stata molto difficile ma, con la riapertura delle scuole, peggiorerà ulteriormente a meno che non si intervenga subito.
Siamo convinti che giunti a questo punto ognuno si deve assumere la responsabilità di proporre delle soluzioni e noi di Imperia Rinasce riteniamo che nel caso dei trasporti la politica debba fare un passo indietro cedendo la gestione del servizio a un’agenzia unica regionale, che risolverebbe almeno i problemi principali. Con una regia regionale ci sarebbero infatti: un unico responsabile del servizio, un unico contratto per tutti i dipendenti, (mentre oggi per risparmiare sono stati spesso applicati contratti al ribasso che penalizzano soprattutto i nuovi dipendenti), un unico centro di acquisto dei mezzi con sede a Genova, dei finanziamenti corposi e un’unica fonte di poltrone con un’equa distribuzione delle cariche politiche fatta in base alla grandezza del territorio e alla sua popolosità. In questo modo si smantellerebbe inoltre il sistema di microaziende pubbliche che operano attualmente e che servono solo a moltiplicare le cariche pubbliche facendo lievitare i costi del servizio.
Sanità, cultura, lavoro, giovani, portualità… sono tutti argomenti che ci stanno molto a cuore come specificato anche nel nostro programma elettorale e sui quali ci esprimeremo a breve in modo propositivo e nella convinzione di contribuire a risolvere.