Una delle tematiche attuali maggiormente sentite dalla popolazione italiana, e soprattutto dai giovani che la costituiscono, è senza ombra di dubbio il rapporto tra nuove tecnologie e abitudini sociali.
Ma essendo che noi siamo anticonformisti in questo articolo vi accompagneremo in un meraviglioso viaggio nella scelta delle verdure. Vi sarà infatti capitato più volte, dopo essere usciti dalla Chiesa, di incontrare al mercato ortofrutticolo quelle stesse anziane e vissute signore che pochi istanti prima anelavano alla salvezza spirituale abbracciando il prete.
Eccole dunque, forti di un lieve ed effimero ricordo erotico della giovinezza, dirigersi in massa verso il banco della frutta per lambire con le storte dita vissute i primi meloni della stagione e le prime angurie già verdeggianti di estiva frescura, nonché le morbide e rosee pesche di luglio, simboleggianti nel loro succoso splendore i giorni perduti e l’eterna grazia precedentemente ricercata in Chiesa.
E dunque, in evidente contraddizione con la morale poc’anzi professata, eccole rifiutarsi di porgere l’altra rugosa guancia, preferendo piuttosto tastare con le labbra la consistenza dei peperoni maturi, così da garantirsi, se non la salvezza nell’oltretomba, quantomeno una lattuga più fresca di quella della vicina. Il misero venditore viene così travolto da un’orda ultranovantenne (per età media, beninteso) desiderosa di conoscere la provenienza dell’oggetto del loro amore, dimostrandosi in ciò alquanto patriottiche al punto da rifiutare qualunque prodotto venuto alla luce a più di 5km di distanza, manifestandosi così a favore di un spasmodica variante dello ius soli.
È dunque dinnanzi a questo empio e increscioso spettacolo che i giovani del nostro tempo non possono trattenere una smorfia di disgusto e indignazione, osservando a quali livelli si siano ridotte tali gloriose veterane della seconda Guerra Mondiale (pur tenendo presente una comunque rilevante porzione di veterane della Prima Guerra Mondiale, nonché un’esigua minoranza di ex paladine della guerra civile combattutasi tra Cesare e Pompeo).
Ci rivolgiamo dunque, in qualità di rappresentati mediatici della gioventù italiana (e non solo!), a tutte le Autorità competenti acciocché si facciano carico di arginare tale dilagante fenomeno attraverso pressioni sulla Chiesa perché provveda di moltiplicare, oltre agli ormai così sopravvalutati pani e pesci, anche le verdure di stagione, possibilmente soggette ad uno ius soli che non abbia valore politico bensì umanitario, garantendo la qualità di ciò che unisce tutti gli esseri umani indipendentemente da razza e nazione: la verdura.
Gli Anonimi del Sublime dell’Ortofrutta – Ufficio Stampa Liceo G.D. Cassini Sanremo